Taormina, ecco lo studio sulla Tari: 2.050 utenze fantasma e 6,7 milioni da recuperare
di Andrea Rifatto | 18/11/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/11/2023 | ATTUALITÀ
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La storia della tassa rifiuti raccontata in 13 pagine, con errori ed omissioni e i rimedi da adottare per correggere il tiro. È tutta nero su bianco l’analisi del tax-gap, la stima dell'evasione fiscal della Tari a Taormina, con lo studio finalizzato alla bonifica della banca dati e all’inserimento di tutti gli immobili non dichiarati o dichiarati in maniera parziale o infedele. A redigere il documento è stato Roberto Cicala, esperto del sindaco Cateno De Luca, che ha consegnato all’Amministrazione comunale una dettagliata analisi basata sull’incrocio di dati rilevati da più fonti, approvata dalla giunta che ha stabilito di chiedere la collaborazione dei detentori di immobili ai quali sarà inviato un questionario per comunicare i dati catastali, la data di inizio detenzione/utilizzo, uso domestico/non domestico e categoria di appartenenza. Il dato che emerge è piuttosto allarmante: ad oggi risultano 2.050 utenze non dichiarate, ossia fantasma, che non hanno mai ricevuto una bolletta dal Comune con un mancato gettito di 5 milioni 137mila 933 euro per gli anni non prescritti (856mila 322 euro nel 2023) oltre a 1 milione 541mila 380 euro di sanzioni (256mila 896 euro per l’anno in corso): quasi 6,7 milioni di euro da recuperare per omessa dichiarazione. “Lo studio stima nel 30% la quantità di immobili non correttamente denunciata o con superficie di tassazione non corretta o infedele - scrive Cicala - e le previsioni finali sono di accertare che almeno il 20% delle utenze verranno inserite nella lista di carico”. Indispensabile sarà aggiornare gli elenchi inserendo gli immobili suscettibili di produrre rifiuti, per abbassare i costi e attuare una corretta ripartizione delle spese, secondo il principio del “pagare tutti per pagare meno” visto che maggiore sarà la platea minore sarà la tariffa a carico di ognuno. Gli immobili suscettibili di conferire rifiuti sono 13.648, di cui 8.449 abitazioni, ma quelli dichiarati con i dati catastali sono 3.964, poco meno del 30%, mentre per altri 6.387 manca il riferimento del Catasto. In sostanza mancano in banca dati Tari 3.297 immobili, di cui circa 500 potrebbero non produrre rifiuti, e occorre verificare lo stato di tassazione di 2.797. Ad oggi risultano 10.359 utenze suddivise in 8.743 domestiche (5.688 residenti e 3.055 non residenti) e 1.616 non domestiche: i nuclei familiari residenti sono 5.449 e incrociando i dati della lista anagrafica con quelli degli utenti Tari emergono 1.728 nuclei fantasma per un totale di 3.161 residenti e una superficie stimata di 124.416 mq, mentre quelli registrati sono 3.721. Un mancato gettito annuale di 438.163 euro, calcolando un’abitazione da 72 mq con le tariffe del 2023, il cui incasso permetterebbe una riduzione delle tariffe del 14,2%. Tra le utenze non domestiche sono 322 quella fantasma, per un gettito mancante di 418.159 euro che farebbe abbassare le tariffe del 21,5%. “È allarmante il numero di alberghi con e senza ristorante e bed and breakfast - scrive l'esperto - visto che nel portale Puntofisco sono presenti 669 strutture ricettive che nel 2022 hanno dichiarato 1.214.878 pernottamenti, mentre nella lista Tari sono solo 281. Oltre la metà o non sono registrate o non lo sono nella maniera corretta”. Ad esempio su 95 B&b, per la Tari ne risultano 54. Anche autosaloni (1), parrucchieri, barbieri ed estetisti (9), carrozzerie (2), discoteche (1) sembrano molto inferiori all’effettiva presenza. Recuperando le somme evase, secondo le previsioni dell'esperto, la bolletta diminuirà ai livelli della media nazionale e una famiglia di tre persone che vive in un’abitazione di 90 mq e che nel 2023 ha pagato 405 euro, nel 2024 scenderà a 365 euro e nel 2025 a 240 euro.