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Taormina, il Bambin Gesù resta aperto: Crocetta autorizza la proroga
di Redazione | 11/06/2016 | ATTUALITÀ
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La Cardiochirurgia pediatrica rimane a Taormina almeno per un altro anno. Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha infatti firmato una lettera insieme all'assessore alla Salute Baldo Gucciardi e al dirigente generale del Dipartimento Pianificazione strategica, Gaetano Chiaro, con la quale ha autorizzato l'Azienda sanitaria provinciale di Messina a prorogare “per una durata non superiore ad un anno”, la convenzione con l’ospedale “Bambin Gesù” della città del Centauro, siglata nel novembre 2010 tra la Regione Siciliana e il Bambino Gesù di Roma e scaduta oggi. Un accordo che è costato alle casse della Regione 40 milioni di euro in cinque anni ed è finito al centro di un braccio di ferro tra il governo regionale e l'istituto romano. Il manager dell'Asp di Messina, da cui dipende la struttura, aveva proposto una revisione al ribasso del valore di 1,2 milioni di euro all'anno, decisamente inferiore rispetto agli 8 milioni sborsati finora. Ma il governo Crocetta, nonostante la proroga concessa per altri 12 mesi, è comunque intenzionato a puntare su Palermo. Va detto che nei piani della Regione, che nel 2010 ha chiuso la Cardiochirurgia pediatrica del Civico diretta da Carlo Marcelletti, il trasferimento a Taormina doveva essere solo temporaneo in attesa del ritorno a Palermo. In gioco c'è anche un investimento di circa 10 milioni di euro fatto per ristrutturare il reparto di Taormina e acquistare le attrezzature: investimento milionario che secondo il “Bambin Gesù” dovrebbe essere “coperto” dalla Regione. Una lettura diversa, quella dell'assessorato alla Salute, che ha invece nominato una commissione interna all'Asp di Messina per verificare la congruità di quelle spese e l'effettiva utilità. Per il momento, comunque, le cure verranno garantite. Il reparto di Cardiochirurgia pediatrica del “Bambin Gesù” di Taormina assicurerà la continuità del servizio ai piccoli pazienti provenienti da tutta la Sicilia e dal Sud Italia, mentre il destino di medici, infermieri e anestesisti che sono stati formati ad hoc e che rischiavano di perdere il posto rimane sospeso almeno fino a fine anno. I dettagli economici della proroga non sono ancora noti, ma dall'assessorato assicurano che verranno garantite solo le somme relative alle prestazioni. In tanti si sono schierati nelle ultime settimane a difesa dell'istituto di Taormina: dalle famiglie dei pazienti alla politica locale ma anche regionale e nazionale, con manifestazioni di protesta per chiedere il mantenimento di un centro di eccellenza riconosciuto da più parti. Tra 12 mesi, però, il polo tornerà a Palermo. “Abbiamo incassato il risultato di una proroga e rileviamo che il presidente della Regione è stato contenuto, probabilmente troppo preoccupato da vicende terze che non ci appartengono, che tra l'altro non appartengono a questo Governo che lui presiede e soprattutto non appartengono alla tutela del bene primario della salute dei bambini – commenta il capogruppo di Sicilia Futura all’Ars, Beppe Picciolo -. Nel frattempo le beghe tecniche o amministrative andranno risolte in altre sedi e, mi auguro, una volta per tutte. Certamente non potranno più essere usate quale alibi per non fare o peggio non far fare. In questo anno di proroga lavoreremo, già da subito, per dimostrare l’utilità del centro “Bambino Gesù” di Taormina e la baricentricità anche rispetto alla vicina Calabria, con la quale auspichiamo una fattiva ed unitaria collaborazione sanitaria con la mediazione ministeriale. Voglio inoltre ringraziare – ha concluso Picciolo – insieme alla Amministrazione di Taormina ed ai comitati dei genitori, personalmente sia l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi che il direttore generale dell’Asp Gaetano Sirna per la sensibilità, l’attenzione e la professionalità con i quali hanno affrontato questo tema, mettendoci la faccia ed, loro sì davvero, anche assumendosi personali responsabilità nel solo ed unico interesse dei piccoli pazienti e della buona sanità”.