Taormina, il Cga respinge il ricorso del Comune: revoca del Palacongressi fu illegittima
di Andrea Rifatto | 07/08/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/08/2024 | ATTUALITÀ
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Sentenza “a sorpresa” del Cga di Palermo nell’ambito del contenzioso tra il Comune di Taormina e la società “Aditus Srl” sull’affidamento del servizio di promozione e gestione delle attività congressuali e di organizzazione degli eventi al Palacongressi, revocato dal Comune nel giugno 2023. Dopo la sentenza breve del Tar di Catania, che il 14 luglio dello scorso anno ha accolto il ricorso della società e annullato i provvedimenti di Palazzo dei Giurati, i giudici amministrativi di secondo grado hanno respinto l’appello del Comune, difeso dagli avvocati Carmelo Moschella e Gaetano Callipo, confermando la sentenza del Tar e condannando l’ente al pagamento di 5mila euro di spese di giudizio. Già il 18 ottobre il Cga aveva respinto l’istanza di sospensione dell’esecuzione della sentenza depositata dal Comune, che il 23 ottobre ha nuovamente annullato tutti gli atti di gara e di aggiudicazione della procedura ritenendoli inficiati da varie illegittimità, tra cui la sottostima del valore della concessione e l’errata determinazione del canone annuo posto a base d’asta. Atti, quest’ultimi, impugnati da Aditus, ma il Tar con il ricorso è stato respinto con sentenza dello scorso 30 aprile. Il ricorso originario, però, è andato avanti e dopo la camera di consiglio del 15 maggio, due giorni fa è stata depositata la sentenza. Aditus, difesa dagli avvocati Fabrizio Tigano e Claudio Piacentini, aveva chiesto la declaratoria di improcedibilità dell’appello per sopravvenuta carenza di interesse del Comune alla sua decisione, così come quest’ultimo lo aveva fatto per il ricorso di primo grado con ogni conseguente effetto sul giudizio di appello. Il Cga, però, ha attestato l’impossibilità di ritenere l’inutilità di una pronunzia di merito “poiché le difese coincidono solo in apparenza, divergendo in realtà, e in modo rilevante, quanto a contenuto ed effetti”. Così si è arrivati a sentenza. L’annullamento dell’affidamento del Palacongressi alla Aditus si basava principalmente sull’assenza di verifica di vulnerabilità sismica dell’immobile e il Cga ha ribadito come “la linea argomentativa costituita dall’illustrazione di criticità relative alla complessiva agibilità dell’immobile, che può dirsi principale, è infondata se non inammissibile”, in quanto “le criticità strutturali non possono formare oggetto di alcuna valutazione giudiziale, non potendo, in particolare, come pretende il Comune, desumersi per tale via la legittimità degli atti gravati, che alle stesse criticità non fanno alcun riferimento”. In sentenza viene evidenziato come la carenza della verifica sismica dell’immobile “è stata bene trattata dal Tar, che ha osservato come la motivazione dell’autotutela richiamasse una mera eventualità di interventi di adeguamento sismico, sicché la ravvisata necessità di rimediare alle evocate inadempienze dello stesso ente e di procedere alle verifiche tecniche di vulnerabilità sismica si pone su un piano del tutto autonomo rispetto alla procedura di gara ormai definita, dato che l’affidamento del servizio di promozione e gestione degli eventi da svolgere nel ‘Palazzo dei Congressi’ non preclude all’ente la gestione ‘dominicale’ del bene immobile né, ovviamente, i contestuali doveri/poteri di controllo e di intervento, in qualità di ente istituzionalmente preposto alla vigilanza sull’attività edilizia, all’esito dei quali potrà adottare le pertinenti determinazioni nel rispetto dei principio di proporzionalità”. Tra l’altro, come osservato dal Tar, alla data degli atti di autotutela la pendenza del termine per provvedere a tale verifica (31 dicembre 2023) era ancora in corso, né il Comune afferma, e tanto meno comprova, che l’incombente fosse ostativo all’affidamento dell’immobile e alla sua utilizzazione, totale o parziale, per le finalità indicate nella procedura pubblica.