Taormina, il Comune mette in vendita"La Giara" e Badia Vecchia: esplode la polemica
di Andrea Rifatto | 03/09/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 03/09/2023 | ATTUALITÀ
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Palazzo Badia Vecchia risale al 1300
Una decisione già annunciata, adesso messa nera su bianco con un primo passaggio ufficiale che suscita discussioni. L’Amministrazione comunale di Taormina ha modificato il Piano delle alienazioni immobiliari dei beni pubblici, formalizzando la decisione di vendere due importanti edifici inseriti nell’elenco dei 61 immobili disponibili. La giunta, su proposta del vicesindaco con delega al Patrimonio, Giuseppe Sterrantino, ha previsto adesso di alienare anche i locali dell’ex “La Giara” e il Palazzo Badia Vecchia, prevedendo un incasso totale di 17 milioni di euro. Nel primo caso la sede dello storico night era stata inserita tra i beni da vendere già dalla precedente amministrazione, ma limitatamente agli spazi destinati a locale commerciale su tre livelli per una stima di 4 milioni 625mila euro, mentre adesso oltre alla parte ricadente in vico La Floresta è stato deciso di alienare anche la porzione occupata dagli uffici comunali sul corso Umberto e di conseguenza l’importo è passato a 11 milioni. La Badia Vecchia sulla via Circonvallazione, classificato dal Comune come palazzo trecentesco con annesso giardino di altissimo valore storico, artistico, architettonico e monumentale, è stata valutata da Palazzo dei Giurati come alienabile per 6 milioni di euro. Tra gli interessati all’acquisto dei due immobili vi sarebbe innanzitutto il Parco archeologico di Naxos-Taormina, ente che già nelle scorse settimane ha interloquito con l’Amministrazione comunale del sindaco Cateno De Luca e potrebbe valutare la proposta, anche se adesso le cifre sono notevolmente cambiate rispetto alla discussione intavolata in precedenza. “Sono particolari immobili di pregio che potrebbero avere nuove destinazioni - spiega Sterrantino - non verranno venduti a privati ma solo se ci saranno collaborazioni con altri enti, anche se ancora non c'è nulla di ufficiale. Una scelta non solo politica ma anche gestionale - precisa - ma non per rimpinguare le casse, i fondi li recupereremo dalla lotta all’evasione tributaria e non dalla vendita degli immobili”. La delibera è stata subito contestata dal gruppo di minoranza, soprattutto per l’alienazione del Palazzo Badia Vecchia la cui cifra viene ritenuta troppo bassa: “Un sindaco estraneo e un’amministrazione disattenta si permettono di fare un’azione di questo tipo, ma come osate? - critica il capogruppo Francesca Gullotta - dovreste solo vergognarvi, la Badia Vecchia non si tocca, i nostri beni culturali contengono le vestigia del nostro passato e sono il simbolo di una storia gloriosa che non può essere dimenticata o svenduta. I taorminesi facciano le dovute riflessioni, perchè adesso siamo ben oltre la critica all’amministrazione precedente”. Per il vicesindaco “ognuno fa le proprie valutazioni, mi chiederei però perchè non si siano lamentati della pesante evasione perpetrata durante la loro legislatura e cosa ne pensino. E mi chiederei perchè sul patrimonio comunale non sia stato fatto nulla, nessun investimento o messa a reddito, con uno dei pochi immobili di pregio che aveva tutte le caratteristiche per produrre incassi, l’ex pretura, dato in comodato d’uso gratuito alla Fondazione Taormina Arte”.