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Taormina, il Comune perde il finanziamento da 850mila euro per la piscina
di Andrea Rifatto | 14/05/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 14/05/2016 | ATTUALITÀ
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La piscina comunale di Taormina
Nuova grana finanziaria per il Comune di Taormina, le cui casse sono in un equilibrio precario che rischia di mandare in dissesto l’Ente. La Regione Siciliana, con un decreto firmato il 24 marzo scorso dal dirigente generale del Dipartimento dell’Energia, Pietro Lo Monaco, ha revocato il finanziamento da 854mila 700 euro che era stato concesso il 26 ottobre 2015 per il progetto di rifacimento della caldaia della piscina comunale, ottenuto in seguito alla partecipazione di Palazzo dei Giurati all’Avviso pubblico del 9 dicembre 2009 denominato “Bando per la concessione delle agevolazioni agli enti locali e altri soggetti per azioni di sostegno alla produzione pubblica di energia da fonti rinnovabili, all’incremento dell’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni climalteranti”, in attuazione del Po Fesr 2007/2013, Asse 2 obiettivi operativi 2.11 e 2.1.2. L’istanza di finanziamento era stata presentata il 2 agosto 2010 dall’amministrazione comunale del tempo, corredata dal progetto per il rifacimento della caldaia della struttura di contrada Bongiovanni, e il 17 maggio 2013 la domanda si era piazzata al 18esimo posto della graduatoria definitiva nella categoria “Efficienza energetica, cogenerazione, gestione energetica”, con un contributo ammissibile di 854mila 700 euro. Il 5 agosto 2014 il progetto esecutivo, approvato dalla Giunta il 5 dicembre 2013, è stato ammesso a finanziamento e il relativo decreto è stato sottoposto al rilievo della Corte dei conti, salvo poi essere revocato il 28 ottobre dello stesso anno dal Dipartimento regionale dell’Energia, che aveva chiesto all’Ente taorminese di riscontrare le osservazioni sollevate dalla Corte dei conti decidendo nel frattempo di fare marcia indietro in attesa di fare luce su alcune anomalie. Da qui un lungo iter fatto di botta e risposta tra Comune e Regione. Il 30 ottobre 2014 Palazzo dei Giurati ha trasmesso i chiarimenti e la documentazione integrativa al Dipartimento dell’Energia e a Banca Nuova Spa, Organismo intermedio che si occupa degli adempimenti tecnici-amministrativi delle domande, per la valutazione di competenza. Ma il 10 novembre l’Organismo ha valutato le controdeduzioni e ha proposto alla Regione di avviare le procedure di estromissione del progetto dalla graduatoria definitiva. Il Dipartimento regionale ha quindi comunicato l’avvio del procedimento di estromissione e contestualmente ha chiesto al Comune di verificare l’eventuale attivazione di procedure conformi al Codice degli appalti, avendo riscontrato anomalie in tal senso. L’Amministrazione comunale ha replicato con delle controdeduzioni ed ha comunicato l’intenzione di predisporre gli atti di gara in conformità alla normativa. Il Dipartimento Energia, però, il 17 dicembre 2014 ha confermato l’impossibilità di finanziare il progetto in quanto non era stata prevista la totale copertura economica. Due mesi dopo, inoltre, ha chiesto al Comune di Taormina di conoscere lo stato di avanzamento delle procedure già poste in essere, ricevendo come risposta che l’Ente si era proposto di bandire la gara per la selezione di un partner privato. Il 15 aprile 2015 il Dipartimento ha comunicato nuovamente al Comune l’avvio del procedimento di estromissione in quanto la realizzazione del progetto non risultava compatibile con i termini di utilizzo e rendicontazione del Po Fesr 2007-2013. Successivamente il Comune ha trasmesso il cronoprogramma ma la Regione ha risposto che il documento appariva inconciliabile con i tempi di rendicontazione. Tra agosto e settembre l’Amministrazione è riuscita a stilare un nuovo Piano finanziario dell’intervento, dal costo complessivo di 1 milione 100mila euro, di cui 806mila per lavori e 294mila per somme a disposizione: 854mila 700 euro sarebbero derivati dal contributo regionale mentre i restanti 245mila 300 dalla Esco Cogiatech Srl, partner privato selezionato dal Comune. Fatto ciò, è stata trasmessa tutta la documentazione e l’Organismo intermedio si è espresso positivamente “in termini di completezza e correttezza della documentazione, conformità a legge e regolarità dei costi esposti nel Piano economico", con un contributo concedibile in via provvisoria di 854mila 700 euro. Il 26 ottobre, dunque, le somme sono state destinate alla Perla, con una serie di obblighi per Palazzo dei Giurati, tra cui quello di produrre il certificato di collaudo delle opere entro il 1 dicembre 2015. Il provvedimento è stato nuovamente sottoposto al controllo della Corte dei conti, che ha riscontrato altre anomalie, e dopo l’esame delle controdeduzioni inviate dal Comune, il Dipartimento Energia ha deciso di annullare il decreto di ottobre. Il 25 gennaio scorso è stata comunicazione dell’avvio della procedura di estromissione dalla graduatoria e il 24 marzo il dirigente regionale Pietro Lo Monaco ha firmato il decreto che esclude definitivamente il Comune di Taormina dai fondi per finanziare le opere all’interno della piscina comunale. Il gestore dell’impianto: “Non ho parole”. Alessandro Gaglio, presidente del Corpo volontari soccorso in mare, ente che gestisce la piscina di Taormina, si dice esterrefatto: “Una situazione paradossale, sono senza parole: i lavori non sono stati completati, le caldaie e le altre attrezzature sono state installate ma manca il collegamento con la rete del gas per alimentare tutto l’impianto. Un intervento con tecnologie all’avanguardia che però rimangono disattivate, un vero peccato. Ma capisco le difficoltà di un’impresa ad andare avanti se non si ricevono i pagamenti per quanto fatto: i lavori dovevano essere conclusi entro il 30 novembre e invece ci troviamo ancora con il cantiere aperto”. Gaglio, i cui rapporti con il Comune di Taormina sono tesi da tempo per via delle controversie anche di natura economica sulla gestione dell’impianto natatorio, non si meraviglia però più di tanto: “Da quando sono qui ho visto passare cinque sindaci e tre commissari straordinari e ormai ho capito come non si riescano neanche a portare a compimento le attività più semplici. Amo Taormina ma vedere certe cose fa davvero male”.