Taormina, il dissesto e i meriti della chiusura. Sterrantino: "La verità è un'altra"
di Andrea Rifatto | 18/11/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/11/2024 | ATTUALITÀ
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L'assessore Giuseppe Sterrantino
«Le risorse per uscire presto dal dissesto finanziario? Le ha garantite l’Amministrazione comunale del sindaco Cateno De Luca, non certo quella del suo predecessore». La maggioranza, intervenendo con l’assessore al Bilancio Giuseppe Sterrantino, replica a stretto giro all’“operazione verità” del consigliere di opposizione Nunzio Corvaia, che ha attribuito all’ex primo cittadino i meriti della rapida chiusura del default del Comune. «L’attività di riscossione da parte della Sogert, al 31 maggio 2023, ha portato nelle casse dell’Organismo straordinario di liquidazione circa 1 milione 025mila euro per l’Imu (anni 2012-2017 con evidenti criticità di recupero vista l’anzianità e la possibile prescrizione) e circa 295mila euro per la Tari (medesime annualità) - spiega Sterrantino - incassi ben lontani dal garantire la copertura finanziaria dei riversamenti fatti dal Comune all’Osl per la copertura della massa debitoria e dai numeri decantati dal consigliere ed ex assessore al Bilancio. La vera attività di lotta e recupero all’evasione tributaria è da attribuire all’attività di accertamento avviata dall’Amministrazione De Luca, che ha visto l’invio di oltre 20.000 avvisi di accertamento riferiti alle annualità non prescritte (2018-2022) e ci si potrebbe chiedere quali siano le motivazioni per le quali l’ex assessore Corvaia e la Giunta Bolognari nulla abbiano fatto, in palese contrasto con le prescrizioni del Ministero dell’Interno, in tema di lotta all’evasione per le annualità di loro competenza». Sui 12 milioni di euro versati all’Osl ad ottobre 2023, l’assessore sottolinea come sia «lapalissiano che la copertura si sia raggiunta grazie alla manovra “Salva Taormina” perché l’Ente, oltre che onorare gli impegni con l’Osl derivanti dall’adesione alla procedura semplificata da parte della giunta Bolognari, equiparabile in quella situazione all’emissione di “un assegno a vuoto”, ha potuto dare il necessario ossigeno per reperire le risorse finanziarie fondamentali ad erogare i servizi pubblici essenziali, prima totalmente assenti, ed elevarne la quantità e il livello di qualità». Per l’assessore al consigliere Corvaia «è sfuggito probabilmente il concetto di “dissesto funzionale”, in cui il comune di Taormina ormai versava da tempo immemore, con l’Ente che non era più in grado di garantire l’assolvimento delle funzioni-servizi indispensabili da erogare alla collettività e alle migliaia di avventori della nostra città. Dissesto funzionale che costituisce la base formale della dichiarazione di dissesto finanziario e del “fallimento” dell’Ente e del sistema politico amministrativo che sino ad allora aveva governato la città». «Senza l’aumento delle tariffe con il “Salva Taormina” - prosegue Sterrantino - non si sarebbe potuto neanche anticipare i 12 milioni per chiudere il dissesto, in quanto una tale diminuzione di liquidità dalla casse comunali, non compensata da maggiori entrate, avrebbe determinato un evidente squilibrio non solo in termini di cassa, con attivazione dell’anticipazione di tesoreria con onere a carico dell’Ente, ma avrebbe pesantemente compromesso gli equilibri economico-finanziari obbligatori per gli Enti in dissesto, contravvenendo alle prescrizioni ministeriali, spesso decantate dal consigliere Corvaia, ed esponendo l’Ente ad un significativo disavanzo e alla certa dichiarazione del secondo dissesto. Siamo coscienti che con il “Salva Taormina” è stato chiesto un sacrificio significativo alla cittadinanza ed agli imprenditori che trova riscontro nella strategia amministrativa, portata avanti da questa Amministrazione, finalizzata a garantire alla città un patrimonio immobiliare e l’erogazione di servizi qualitativamente in linea con il brand Taormina, con l’importanza che la nostra città ha nel panorama nazionale ed internazionale». Dunque per l’assessore «il riversamento effettuato all’Osl per un importo di circa 14 milioni 079mila euro, cassa libera, oltre i circa 4 milioni 057mila euro, cassa vincolata a servizi, di cui il consigliere Corvaia si vanta, documenta che nessun merito può essere imputato ad alcuna Amministrazione se non il demerito di non aver “speso” quanto disponibile, perché non in grado di approvare i bilanci nelle tempistiche di legge, determinando la non erogazione di servizi essenziali e di qualità in linea con il nome di Taormina, la non fruibilità e messa a reddito degli immobili comunali o l’assenza di scuole per i nostri ragazzi». L’assessore al Bilancio chiede infine perchè l’Amministrazione Bolognari non abbia rimodulato il piano di riequilibrio appena insediatasi, anzichè arrivare alla dichiarazione di dissesto definita da Corvaia “una scelta amara ma inevitabile”, e ribadisce la disponibilità al confronto e al dibattito sul tema.