Taormina, il Tar rigetta il ricorso di Aditus sul Palacongressi e dà ragione al Comune
di Andrea Rifatto | 02/05/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/05/2024 | ATTUALITÀ
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L'immobile è gestito attualmente dal Comune
L’atto adottato dal Comune è legittimo e plurimotivato e non vi sono motivi per annullarlo. Arriva il verdetto del Tar di Catania nel secondo contenzioso tra il Comune di Taormina e la “Aditus” sulla revoca della gestione del Palazzo dei Congressi. Dopo l’istanza cautelare respinta a dicembre, i giudici amministrativi della Quinta Sezione hanno bocciato anche con la sentenza di merito le tesi della società torinese e rigettato il ricorso presentato dagli avvocati Claudio Piacentini e Michele Giorgio contro Palazzo dei Giurati, difeso dagli avvocati Gaetano Callipo e Santi Delia, e nei confronti della “Interguest Società Consortile”, secondo classificata alla gara, che non si è costituita in giudizio. “Aditus” chiedeva l’annullamento della determinazione dirigenziale del 23 ottobre scorso che ha sancito l’annullamento in autotutela della gara per l’aggiudicazione della concessione dei servizi di promozione e gestione delle attività congressuali e di organizzazione degli eventi e di tutti gli atti di gara, dall’indizione alla conclusione; inoltre puntava all’annullamento della comunicazione del 12 settembre e della determinazione dirigenziale dell’8 settembre con la quale è stato conferito l’incarico al commercialista Salvatore Cardile per la redazione della perizia di stima e il calcolo del reale canone di locazione, con la condanna del Comune a stipulare il contratto e a riconsegnare il bene o in subordine al risarcimento del danno. Il Tar ha giudicato il ricorso infondato accogliendo la tesi principale dell’Amministrazione comunale, secondo la quale il valore della concessione indicato nel bando non è congruo e non rispecchia i reali introiti conseguibili dal concessionario ed è stato sottostimato, affermando che “è mancata nella determinazione del valore concessorio iniziale la stima prospettica del fatturato conseguibile dal concessionario ossia la determinazione della remunerazione reale dell'investimento, nei termini intesi dalla giurisprudenza”: la conferma di tale carenza emerge nella stessa offerta di Aditus in cui i ricavi di gestione indicati assommano per i nove anni a 19 milioni 260mila 593 euro oltre Iva, secondo una dinamica crescente che parte da un ricavo nel primo anno di gestione di 1 milione 260mila 364 euro fino a un ricavo di 2 milioni 632mila 648 euro nel nono anno di gestione. Per il Tar “il valore della concessione indicato negli atti di gara per un importo di soli 2 milioni 280mila 121 euro certamente non rispecchia gli effettivi introiti conseguibili dal concessionario” e “la perizia svolta dall’Amministrazione comunale sul valore di locazione (stimata in 430mila euro) supporta ulteriormente la tesi circa la non rispondenza della determinazione del valore ai criteri di legge ove si pensi che il canone annuo a base d’asta stabilito nel disciplinare era di soli 44mila euro annui”. I giudici ricordano come sia vero che non vi è coincidenza tra valore concessorio e canone locativo/concessorio, ma è altrettanto vero che “ai fini della determinazione del primo, in termini prospettici, occorre tenere conto anche del secondo allorquando, come nel caso in questione, tra le altre attività possibili per il concessionario vi è anche quella della cessione dell’immobile, a fini congressuali, a terzi verso remunerazione in suo favore”. Remunerazione sottostimata anche alla luce delle previsioni della stessa “Aditus”, che ha indicato in sede di offerta i proventi ricavabili dalla locazione a terzi con la somma di 3 milioni 397mila 662 euro, con una dinamica crescente dei ricavi. Respinta anche la domanda risarcitoria. “Il Tar ha pienamente legittimato l’operato della nuova Amministrazione, la quale ha avuto il merito di sventare una vera e propria truffa ai danni del Comune di Taormina - commenta il sindaco Cateno De Luca - sin dal mio insediamento l'obiettivo è stato liberare Taormina dalla malagestio politico-amministrativa che ha caratterizzato la città negli ultimi 30 anni. Il caso del Palazzo dei Congressi rappresenta la punta dell'iceberg del ‘sistema Taormina’ che abbiamo denunciato e che passo dopo passo stiamo demolendo a colpi di buona amministrazione - prosegue - ci sono procedure che stiamo portando avanti in silenzio, lavorando incessantemente per scardinare un sistema che ha avvelenato la città. La sentenza del Tar contro Aditus rappresenta un primo importante riconoscimento del nostro operato, lo ricordo ancora una volta alla città e a quanti si nascondo dietro alle polemiche sterili, noi stiamo lavorando per imprimere una marcia in più a Taormina dopo averla ereditata in dissesto e con i livelli di servizi urbani più bassi della media degli altri comuni siciliani. Abbiamo una missione - conclude De Luca - far rinascere Taormina e restituirle giustizia a fronte di chi invece di servirla negli ultimi 30 anni se ne è servito per tornaconto personale”.