Lunedì 24 Marzo 2025
La società proprietaria si era rivolta al Tar contestando l'ordinanza sindacale


Taormina, la Grotta del Giorno va interdetta dal Comune: accolto il ricorso dell'hotel

di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ

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Persiste dal 2013 il rischio di crolli dal costone

Un’interdizione che si protrae ormai dal 2013 e un divieto che la Regione impone ogni anno, ribadito anche con ordinanza sindacale con l’obbligo per la ditta proprietaria dell'area di segnalare il potenziale pericolo. Adesso la giustizia amministrativa ha stabilito invece che spetta al Comune e non ai privati avvisare l’utenza dei rischi che si corrono in quel tratto. Il Tar di Catania ha infatti accolto il ricorso presentato nell’ottobre 2023 dalla società Unipolsai Investimenti Sgr Spa, società di gestione del Fondo comune di investimento immobiliare “Athens R.E. Fund” che gestisce l’hotel Capo Taormina, contro l’ordinanza sindacale dell’aprile 2023 che prevede l’interdizione dell’area demaniale nel tratto di mare e di costa in corrispondenza della Grotta del Giorno di Capo Taormina, per una lunghezza totale di 300 metri, legato al pericolo di caduta massi. Un provvedimento che ogni anno il Comune emette secondo le indicazioni della Regione e che impone alla proprietà della scogliera di segnalare il pericolo con affissione di cartelli e delimitare lo specchio d’acqua con boe galleggianti. Unipolsai Investimenti Spa, difesa dall’avvocato Giovanni Immordino, ha chiesto al Tar di annullare l’ordinanza e ottenere il risarcimento dei danni da Palazzo dei Giurati e se la prima richiesta è caduta nel vuoto poiché improcedibile, in quanto riferita alla stagione balneare 2023 ormai trascorsa, la richiesta di risarcimento è stata invece accolta. 

Per i giudici della Terza Sezione «trova applicazione la disciplina contenuta nel D. Lgs. 116/2008, che in area demaniale marittima, al fine di proteggere la salute dei cittadini dai pericoli derivanti dalla balneazione, attribuisce ai Comuni il compito di provvedere con tempestività, durante la stagione balneare, ad informare il pubblico - attraverso l’apposizione di idonea segnaletica - dei divieti di balneazione insistenti nelle zone interessate». Dunque il Comune di Taormina, con le ordinanze sindacali del 2022 e del 2023, «ha illegittimamente traslato in capo alla ricorrente obblighi che inequivocabilmente incombono sull’Amministrazione, il cui adempimento ha determinato per la società un esborso economico che non avrebbe dovuto sostenere». Nel 2022 Unipolsai Investimenti Spa ha speso 3.870 euro per l’installazione di boe e cartelli di pericolo e adesso il Comune, difeso al Tar dall’avvocato Carmelo Moschella, è stato condannato al risarcimento del danno, pari all’importo delle spese oltre rivalutazione monetaria e interessi.


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