Giovedì 21 Novembre 2024
A settembre scade la concessione della Regione e non hanno garanzie sull'assunzione


Taormina, lavoratori dei siti culturali in agitazione: nessuna certezza sul loro futuro

di Andrea Rifatto | 29/07/2024 | ATTUALITÀ

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La biglietteria del Teatro Antico

Temono per il loro futuro i lavoratori delle società che gestiscono i servizi al pubblico nei siti culturali della provincia, compreso il Parco archeologico Naxos-Taormina. Tra fine settembre e fine ottobre scadranno gli affidamenti in concessione siglati nel 2017 e 80 lavoratori del raggruppamento temporaneo di imprese “Aditus Srl”, “Momento Srl” e “Civita Sicilia Srl”, addetti a biglietterie, bookshop e punti ristoro, manifestano preoccupazione ritenendo non siano state indicate le soluzioni per garantire agli addetti i tempi e le modalità della continuità del servizio anche dopo la scadenza, visto che ogni riferimento alla prosecuzione e alla clausola sociale, contenuta nel contratto collettivo, è stato omesso. Il caso riguarda i siti dei Parchi Naxos-Taormina (Teatro Antico, Museo e area archeologica, Isola Bella e Palazzo Ciampoli), Tindari e Isole Eolie ma anche Museo regionale di Messina, Area archeologica della Neapolis di Siracusa, Galleria regionale di Palazzo Bellomo, Museo archeologico regionale Paolo Orsi e Castello Maniace di Siracusa. Per i siti del Parco archeologico di Naxos e Taormina il dirigente generale del Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Mario La Rocca, ha concesso un’ultima proroga alla gestione “Aditus” fino al 30 settembre (e fino il 31 ottobre per i siti di Siracusa) in attesa dell’espletamento della nuova gara per la concessione della gestione integrata dei servizi al pubblico in corso alla Centrale unica di Committenza regionale. Il 30 aprile, dopo precedenti proroghe, era stata disposta la dilazione del termine di scadenza fino al 31 maggio, al fine di evitare l’interruzione del servizio e consentire al Parco archeologico di Naxos e Taormina di adottare le misure necessarie per garantire la fruizione dei luoghi, attraverso l’internalizzazione del servizio o l’indizione di nuove procedure di affidamento, ma la Centrale di Committenza ha evidenziato l’impossibilità di definire la procedura entro il 31 maggio. 

I lavoratori, nel frattempo, hanno indetto un’agitazione sindacale preoccupati per il loro futuro lavorativo e hanno inviato una diffida all’Assessorato e al Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana: “Il rischio è che gli 80 lavoratori attualmente dipendenti si troveranno senza nessuna occupazione – spiega Gianmarco Falciglia in rappresentanza degli addetto coinvolti - visto che il soggetto subentrante potrà dotarsi di personale proprio. È proprio la clausola sociale, infatti, che opera da vincolo tra operatore uscente e operatore subentrante, obbligando quest’ultimo ad assumere lo stesso personale mantenendo i livelli occupazionali e lo standard di trattamento dei lavoratori attualmente occupati. Quello che chiediamo alle autorità regionali – aggiunge Falciglia -  è di indire un tavolo di confronto per consentire la tutela di noi dipendenti, attualmente impegnati con professionalità e dedizione nei servizi integrati nei luoghi della cultura e nei parchi archeologici dell’isola, definiti spesso dai politici motore pulsante dell’economia siciliana, viste le importanti fruizioni che ogni anno questi siti registrano in Sicilia”. 


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