Lunedì 16 Dicembre 2024
Daniele Lo Presti, dopo il Tar, si rivolge al Tribunale civile contro gli atti del Comune


Taormina, l'ex comandante ricorre al giudice del lavoro: "Defenestramento illegittimo"

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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L'ex comandante è stato trasferito all'Area Tecnica

Sarà anche il Tribunale di Messina ad affrontare il caso del defenestramento di Daniele Lo Presti dal Corpo di Polizia locale di Taormina. Dopo quello al Tar di Catania, l’ex comandante ha infatti presentato un ricorso al giudice del lavoro contro il Comune di Taormina e nei confronti dell’attuale comandante Giuseppe Cacopardo, chiedendo che vengano dichiarate illegittime la deliberazione della Giunta comunale che ha modificato l’organizzazione del municipio e la revoca dell’incarico di comandante disposta con decreto sindacale, ordinando al Comune di riassegnare il profilo professionale di specialista in attività di vigilanza e reintegrarlo nell’incarico e nelle funzioni di comandante del Corpo; inoltre viene chiesto di annullare i provvedimenti di mutamento del profilo professionale e di trasferimento nell’Area Tecnica e condannare l’ente a risarcire i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti e subendi a causa della illegittima anticipata revoca dell’incarico di comandante, del mutamento di profilo professionale e del trasferimento ad altra Area. Il ricorso è stato presentato dagli avvocati Antonio Lanfranchi e Marco Zappia e l’udienza per la comparizione delle parti si terrà il 7 gennaio, mentre la discussione della causa inizierà il 9 settembre. L’Amministrazione comunale ha autorizzato il sindaco a costituirsi in giudizio e ha affidato l’incarico per la difesa all’avvocato Santi Delia, stanziando per l’incarico 8mila 264 euro. 

Lo Presti, nominato nel frattempo presidente provinciale dell’Osservatorio per la Polizia locale (segretaria è la comandante Maria Ilenia Isgrò di Merì e Torregrotta), contesta la “pretestuosa ed illegittima revisione dell’assetto organizzativo dell’Ente”, ritenendo via sia una palese illegittimità degli atti “non soltanto perché utilizzati per il raggiungimento di finalità diverse rispetto a quelle apparentemente perseguite, ma anche perché risultano assunti in palese violazione delle norme di legge e regolamentari in materia e presentano le caratteristiche del grave inadempimento datoriale agli obblighi contrattuali”. I danni vengono ritenuti “gravi e in gran parte irreversibili ed irreparabili” e viene chiesta al giudice “l’adozione di idonee misure cautelari che consentano al dott. Lo Presti di essere immediatamente reintegrato nel ruolo di comandante”. Nel ricorso viene sottolineato che Lo Presti “subisce, quotidianamente, i gravissimi danni, non riparabili per equivalente, derivanti dal mancato esercizio delle funzioni proprie del profilo professionale da sempre posseduto, con contestuale perdita di competenze lavorative”.


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