Giovedì 23 Gennaio 2025
Il sindacato contesta la legittimità del direttore generale, che replica escludendo vizi


Taormina, licenziato dipendente Asm con una condanna: scontro tra Uiltrasporti e azienda

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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L'addetto era impiegato nel settore rifiuti

È polemica tra il sindacato Uiltrasporti Messina e l’Azienda servizi municipalizzati di Taormina dopo il licenziamento di un lavoratore del settore igiene ambientale, avvenuto in quanto è risultato avere una condanna penale a suo carico. Il sindacato ha espresso la propria ferma opposizione all’allontanamento del proprio iscritto, che secondo il segretario generale Nino Di Mento e il segretario di settore Giacomo Marzullo è frutto di un procedimento caratterizzato da generiche superficialità ed evidenti contraddizioni sia nel metodo che nel merito: «In questi mesi abbiamo tentato in ogni modo di trovare una soluzione con i vertici di Asm, esplorando alcune possibilità, senza però riuscire a raggiungere alcun risultato positivo - affermano i due sindacalisti - il licenziamento è stato impugnato dal lavoratore stesso, evidenziando l'incompatibilità del direttore generale ad interim di Asm, che detiene un ulteriore rapporto di lavoro con il Comune di Taormina, condizione che rappresenta una palese violazione dell'articolo 30 dello Statuto Asm, che vieta di assumere altri rapporti di lavoro o di esercitare attività di commercio, industria o altra professione. "Dalla suddetta incompatibilità - sostiene Uiltrasporti - deriva l'invalidità e l'inefficacia di ogni atto emesso dal direttore generale facente funzioni, incluso il provvedimento di licenziamento». Uiltrasporti ha annunciato l’avvio di una fase di mobilitazione e ha invitato tutti i lavoratori a unirsi in segno di solidarietà contro quello che definisce un abuso aziendale: «Continueremo a sostenere con ogni azione il lavoratore coinvolto - conclude il sindacato - per riaffermare i propri diritti in difesa della dignità e del rispetto di ogni forma possibile percorribile per salvaguardare ogni posto di lavoro».

Immediata la replica del direttore generale di Asm, Giuseppe Bartorilla: «Il licenziamento per giusta causa è stato effettuato in conformità al Ccnl dei servizi ambientali - risponde - poiché a seguito del passaggio in capo ad Asm della gestione del servizio ecologia e dei lavoratori con contratto di lavoro a tempo pieno ed indeterminato, gli uffici di Asm hanno regolarmente provveduto ad effettuare gli opportuni e doverosi controlli, a seguito dei quali è emersa a carico del lavoratore licenziato una condanna definitiva a sei anni di reclusione con pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, per aver commesso alcuni gravissimi reati ascrivibili all’art. 416 bis c. 3 del Codice penale (associazione di tipo mafioso), agli art. 62 e 69 comma 2 c.p. ed all’art. 80 Dpr 309/1990 (partecipazione ad associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti), oltre al traffico illecito di sostanze stupefacenti in concorso. Alla luce di ciò, tenuto conto anche di quanto disposto dall’art. 55 quater del D.Lgs n. 165/2001, dopo esser stato garantito il contraddittorio con il lavoratore interessato, è stato disposto il relativo licenziamento». Quanto alla paventata incompatibilità a svolgere le funzioni di direttore generale, Bartorilla invita il sindacato Uiltrasporti «a dare una lettura più attenta sia del citato art. 30 dello Statuto, sia dell’intero Statuto Asm oltre che del relativo parere Anac acquisito prima del conferimento dell’incarico allo scrivente di direttore generale, da cui si evince la piena legittimità dello stesso, in conformità al D. Lgs 39/2013, alle vigenti norme finalizzate a prevenire la corruzione e l’illegalità nelle amministrazioni pubbliche ed evidentemente allo Statuto di Asm».


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