Taormina, Lo Presti presenta ricorso al Tar: "Mandato via per aver fatto il suo dovere"
di Andrea Rifatto | 02/11/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/11/2024 | ATTUALITÀ
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Tra Lo Presti e De Luca un rapporto incrinatosi nel tempo
«Non essendo stato possibile, al di là delle estemporanee ed offensive esternazioni del sindaco, contestare all’allora comandante della Polizia locale alcun addebito o inadempienza, si è preferito utilizzare il potere discrezionale dell’Amministrazione in tema di revisione organizzativa dell’Ente per il raggiungimento di finalità palesemente diverse da quelle per le quali lo stesso potere è attribuito». Parola che riassumono il contenuto del ricorso presentato al Tar di Catania dall’ex comandante Daniele Lo Presti, contro il Comune di Taormina e nei confronti dell’attuale comandante Giuseppe Cacopardo, dopo le vicende degli ultimi mesi che hanno portato al defenestramento del vertice del Corpo. I legali difensori, gli avvocati Antonio Lanfranchi e Marco Zappia, chiedono ai giudici l’annullamento di delibere di giunta, decreti sindacali, determine e ordinanze dirigenziali adottate nell’ultimo mese con i quali il Corpo di Polizia Locale è stato declassato a struttura di secondo livello legato all’Area Amministrativa, è stata revocata la nomina di Lo Presti a comandante, è stato mutato il suo profilo professionale da specialista in attività di vigilanza a specialista in attività amministrativa, è stato trasferito all’Area Tecnica e nominato responsabile dei Servizi Commercio-Attività Produttive-Suap e Autoparco e Protezione civile e dell’atto con il quale Cacopardo è stato nominato comandante. I legali contestano punto per punto i provvedimenti e le motivazioni esposte dall’Amministrazione e ricostruiscono così la vicenda: «La professionalità e le qualificanti esperienze lavorative possedute da Lo Presti, inizialmente molto apprezzate dal sindaco on.le Cateno De Luca (che gli ha perfino conferito un encomio scritto) - si legge nel ricorso - non sono state sufficienti ad evitargli la mortificazione di una prematura ed anticipata revoca dell’incarico di comandante, sempre assolto con competenza e dedizione. Revoca ufficialmente motivata da sopravvenute esigenze di revisione dell’assetto organizzativo dell’Ente, ma sostanzialmente riconducibili all’ostilità più volte manifestata, anche pubblicamente, dal sindaco nei confronti del ricorrente». I legali dell’ex comandante specificano come il rapporto tra De Luca e Lo Presti, «benché inizialmente improntato a reciproca stima e collaborazione, si è progressivamente incrinato soprattutto in seguito ad alcuni episodi in cui il doveroso espletamento dei compiti di istituto da parte del ricorrente è stato pubblicamente stigmatizzato dal sindaco (anche attraverso dirette sui social network) come il risultato di un eccessivo ed ingiustificato zelo. Non sembra, in particolare - specificano - che il sindaco abbia gradito gli interventi eseguiti a maggio 2024 dal comandante Lo Presti, su segnalazione scritta di un consigliere comunale, diretti ad accertare la regolarità di due cantieri e delle relative opere appaltate dall’Asm (costruzione uffici alla stazione della funivia e manutenzione straordinaria dei bagni pubblici in zona San Pancrazio, con scavi in area archeologica)». Interventi a seguito dei quali «il sindaco ha accusato Lo Presti di assumere comportamenti “contra legem”, trattando con solerzia alcuni casi e lasciando ferme altre carte non meglio specificate. Diffamatorie affermazioni - concludono - che non hanno mai trovato riscontro alcuno».