Taormina, Lo Presti si accorda con il Comune e va via: "Ecco perché rinuncio ai ricorsi"
di Andrea Rifatto | 03/01/2025 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 03/01/2025 | ATTUALITÀ
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Lo Presti e De Luca con il... piccone
«La rinuncia alle azioni legali assolutamente fondate è stato il prezzo che ho dovuto pagare per riappropriarmi della mia vita e del lavoro che ho sempre svolto: al Comune di Taormina, anche nel probabile caso di esito positivo delle azioni intraprese, non vi sarebbero comunque state le condizioni ambientali per operare in serenità ed autonomia». Spiega così l'ex comandante della Polizia locale, Daniele Lo Presti, la decisione di arrivare ad un accordo con Palazzo dei Giurati, dopo la rimozione dall’incarico e il trasferimento all’Ufficio tecnico, che lo porterà a trasferirsi in un altro ente. L’ex vertice del Corpo ha reso noto di essere disponibile a rinunciare alle azioni contro il Comune di Taormina, ossia il ricorso al Tar di Catania e al Tribunale del Lavoro di Messina (la prima udienza era prevista il 7 gennaio) e l’ente ha ritenuto opportuno e vantaggioso transigere i contenziosi e poche ore prima di Capodanno ha approvato l’accordo in giunta, con il mandato al sindaco di sottoscriverlo insieme al difensore del Comune (l’avv. Santi Delia), ai legali di Lo Presti (gli avvocati Antonio Lanfranchi e Marco Zappia) e dell’attuale comandante Giuseppe Cacopardo (Giuseppe e Ottavia Mingiardi). Con la rinuncia ai ricorsi, l’Amministrazione comunale di Taormina si obbliga a concedere il nulla osta per far prestare a Daniele Lo Presti servizio in comando per un anno al Comune di Saponara, chiesto già il 12 dicembre dal sindaco Giuseppe Merlino ma negato con un sms inviato dal collega Cateno De Luca il 21 dicembre. «I soldi raccolti in giro per denunciare il sindaco di Taormina e per opporsi in tutte le sedi giudiziarie saranno restituiti?» la frecciata lanciata da De Luca sul suo profilo social per annunciare l’accordo. E Daniele Lo Presti ha deciso di spiegare le ragioni della sua decisione. «Esprimo la mia più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito alla campagna di raccolta fondi #IoStoConLoPresti:Difendiamo la Giustizia e la Legalità (raccolti 2mila 630 euro, ndc) - ha detto - un sostegno fondamentale per affrontare le spese legali necessarie a tutelare i miei diritti e la mia professionalità. Senza l'instaurazione dei ricorsi legali, non ci sarebbe stata alcuna possibilità di negoziare con l'Amministrazione comunale, che inizialmente aveva comunicato la propria indisponibilità a concedere l'assenso al trasferimento in comando. Solo attraverso l'azione legale siamo riusciti a ottenere un'apertura al dialogo, culminata nell'accordo che porterà al mio comando a Saponara. La mia decisione di rinunciare al contenzioso in corso è stata, dunque, presa nell'esclusivo interesse di preservare la mia professionalità e garantire continuità operativa in un contesto lavorativo idoneo. Il comando a Saponara rappresenterà una nuova opportunità per contribuire al miglioramento dei servizi pubblici in un ambiente che rispetta e valorizza le mie competenze. Il mio operato è sempre stato improntato alla massima correttezza e professionalità, come riconosciuto anche nell’accordo sottoscritto - ha concluso l’ex comandante - non vi è alcuna ombra sul mio percorso lavorativo, e continuerò a svolgere i miei incarichi con la dedizione che mi ha sempre contraddistinto». Rimane dunque solo il ricorso al Tar di Catania presentato dal sindacato Silpol contro il Comune, con il quale viene chiesto l’annullamento della delibera di giunta che ha modificato l’organigramma municipale.