Taormina, marcia indietro sul Piano spiagge: sarà modificato con la "cura De Luca"
di Andrea Rifatto | 09/11/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/11/2024 | ATTUALITÀ
839 Lettori unici
La spiaggia di Mazzarò è tra le più frequentate dai turisti
Passo indietro nell’iter di approvazione del Piano di utilizzo del demanio marittimo di Taormina. Dopo il ritiro della proposta di deliberazione nella seduta consiliare del 30 settembre, adesso la giunta comunale ha revocato la delibera adottata il 5 febbraio, con la quale era stato approvato l’avvio della procedura di pre-valutazione del documento ed era stato dato mandato di trasmettere tutti gli atti e gli elaborati all’Ufficio territoriale Ambiente di Messina. Il dietrofront è stato motivato dalla necessità di effettuare un riordino complessivo delle attività relative all’utilizzo del demanio marittimo, «alla luce di numerose concessioni (annuali e provvisorie) - si legge nella delibera proposta dal vicesindaco Antonio Lo Monaco - e della delicatissima situazione di accesso e di utilizzo degli spazi complessivi» con l’obiettivo, in particolare, di apportare modifiche in merito alla determinazione delle aree demaniali da garantire alla libera fruizione dei cittadini. Sull’utilizzo delle aree demaniali la giunta ha approvato nelle scorse settimane un atto di indirizzo per avviare una serie di attività dalla prossima stagione estiva, come ad esempio l’istituzione di una sezione di Polizia locale del mare, con l’acquisto di una pilotina, per contrastare abusi e occupazioni non autorizzate: «Avendo girato ogni metro delle nostre spiagge - ha spiegato il sindaco Cateno De Luca - ho capito che ci sono problemi a monte, rimasti anche nella proposta di Piano di utilizzo del demanio marittimo, perchè se la legge impone di lasciare il 50% di spiaggia a fruizione pubblica e in questa quota oltre metà è costituita da zone impraticabili ciò rappresenta un problema, perchè si sta tenendo in piedi un rapporto non veritiero. Dunque - ha sottolineato il sindaco - è necessario togliere la parte di spiaggia non balneabile e poi dividere per due l’estensione totale». Nel Pudm approvato a febbraio erano state individuate sei aree omogenee, in base alle caratteristiche derivanti dalle varie analisi del quadro conoscitivo, tenuto conto delle particolarità specifiche di alcune zone del litorale: Villagonia, Capo Taormina, Riserva naturale orientata Isola Bella, Mazzarò, Spisone e Mazzeo, descritte nel Piano con peculiarità e caratteristiche intrinseche ed estrinseche per valorizzare e sostenere la migliore fruizione possibile delle spiagge, dotandole di arredi, attrezzature e servizi adeguati alle esigenze sociali e del turismo balneare, utili a soddisfare la domanda nel settore. Attualmente a Taormina sono state rilasciate 43 concessioni demaniali, altre quattro richieste sono in itinere comprese quelle del Comune per il lungomare di Mazzeo (775 metri di fronte per un totale di 11.400 metri quadrati, presentata un anno fa) e per le pompe di sollevamento dei reflui e dei collettori fognari a Mazzarò (chiesta il 19 gennaio). In questi anni il Comune di Taormina ha redatto diverse proposte di Pudm, l’ultima a partire dal 2018, che però non hanno concluso il loro iter sia per le novità normative sopravvenute che per la necessità di modifiche richieste con la check list di valutazione dalla Struttura territoriale ambientale di Messina nel 2020. Sarà questa la volta buona?