Taormina, nuova tassa rifiuti tra sconti e rincari. Oltre 3.000 utenze erano sconosciute
di Andrea Rifatto | 14/07/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 14/07/2024 | ATTUALITÀ
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Un lieve aumento per attività commerciali e imprenditoriali e una leggera diminuzione per le famiglie. È quanto prevede l’aggiornamento biennale del Piano economico-finanziario della tassa rifiuti per gli utenti di Taormina, approvato dal Consiglio comunale con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione. La spesa prevista per l’anno in corso è di 5 milioni 437mila 237 euro, che sale a 5 milioni 440mila 121 euro per il 2025: ciò ha comportato la necessità di rivedere le tariffe per stilare le bollette da inviare ai contribuenti. “Rispetto al 2023 non sono state introdotte modifiche importanti - ha detto in aula l’assessore al Bilancio e al Contrasto all’evasione, Giuseppe Sterrantino - le utenze non domestiche avranno un incremento della bolletta di circa il 2%, quelle domestiche una riduzione tra il 5 e il 6,7%, a seconda dei componenti del nucleo familiare, considerato che i costi fissi sono aumentati del 13% e quelli variabili diminuiti del 10%. Nel 2023 c’era stato un aumento del 43% sulla parte fissa e del 12,50% su quella variabile”. Nel 2024, ad esempio, un nucleo con un componente passa da 207 a 195 euro (-5,91%), mentre una famiglia con due componenti da 323 a 303 euro (-6,27%). Il sindaco Cateno De Luca ha evidenziato come il lieve aumento dei costi sia legato anche alle difficoltà allo smaltimento che hanno subito tutti i comuni siciliani: “Siamo in attesa del provvedimento della Regione sul rimborso extracosti - ha annunciato - il conferimento in discarica ha avuto una notevole variazione considerata la politica fallimentare della Regione in merito alla realizzazione delle infrastrutture di smaltimento dei rifiuti. Nonostante ciò, siamo riusciti a reggere con un lieve incremento, non correlato agli extracosti affrontati, altrimenti avremmo avuto numeri ben più alti”. Dalla minoranza il consigliere Nunzio Corvaia ha manifestato preoccupazione per quanto avverrà nel 2025, paventando un incremento della spesa visto il cambio di gestione dall’1 luglio con il passaggio del servizio rifiuti ad Asm, ma De Luca ha rassicurato sostenendo come saranno svolti servizi finora non garantiti e si affronteranno i veri costi di un servizio adeguato al brand Taormina, visto che il Piano Aro non corrispondeva alle esigenze della città. Affermazione, quest’ultima, condivisa da Corvaia che ha rimarcato come il responsabile sia l’assessore dell’epoca, ossia Antonino Lo Monaco, che oggi siede nuovamente in giunta. Sterrantino e De Luca hanno poi ricordato come l’attività di analisi tax gap e bonifica della banca dati, ancora in corso, abbia fatto emergere tante superfici non assoggettate alla Tari. Rispetto ai documenti del Catasto fabbricati degli immobili categoria D, è stata effettuata la ricerca catastale degli immobili D2 (alberghi, pensioni, agriturismi, ostelli) e sono stati individuati 125 immobili per i quali sono state avviate specifiche verifiche; per le utenze domestiche, oltre alla verifica di eventuali utenti deceduti e ricerca di eredi, è stato effettuato l’incrocio di 10.622 posizioni anagrafiche, 27.804 locazioni riferite al periodo 2018-2021, 6.028 intestatari di immobili, 87.045 utenze elettriche riferite al periodo 2019- 2021 e 10.612 posizioni dal ruolo Tari. L’esito dell’incrocio ha consentito l’individuazione di 3.212 posizioni non iscritte a ruolo per le quali sono in fase di predisposizione agli avvisi di accertamento, da notificare, con indicazione del carico tributario.