Giovedì 21 Novembre 2024
Approvata una delibera per una gestione del servizio fino ad arrivare all'autonomia


Taormina, oltre metà dell'acqua si perde per strada e 40 l/s finiscono nel torrente

di Andrea Rifatto | 26/08/2024 | ATTUALITÀ

1291 Lettori unici

Asm lavora al miglioramento della rete

Acqua che manca, acqua che si spreca, acque che deve esser cercata. A Taormina si punta a potenziare i sistema di captazione e distribuzione dell’acqua potabile, per arrivare ad un’autonomia idrica che consenta alla città di non dipendere da tanti soggetti esterni. La giunta, su proposta del vicesindaco Antonio Lo Monaco, ha approvato un atto di indirizzo per la gestione del servizio, stabilendo le strade da percorrere e le tappe da raggiungere e dando atto di tutte le attività svolte finora, finalizzate alla risoluzione delle problematiche legate all’emergenza idrica. L’Amministrazione ha dato mandato agli Uffici di procedere alla convocazione di una conferenza di servizi finalizzata all’individuazione di ulteriori fonti di approvvigionamento idrico per Taormina e Castelmola, con costi di intervento da ripartire al 50% per ciascun Comune ma che potranno comunque essere anticipati da Taormina e rimborsati dal comune limitrofo entro tre anni, con utilizzo anche al 50% della risorsa idrica rinvenuta, approfondendo anche con altri comuni vicini interventi simili così da attuare una politica di indirizzo delle risorse idriche di carattere comprensoriale. Ad Asm è stato affidato il compito di efficientare il sistema idrico cittadino, con l’obiettivo di rendere autonoma la dotazione idrica comunale e abbattere i costi. Dalla delibera emerge una circostanza curiosa e allo stesso tempo allarmante: durante un sopralluogo effettuato a Ferragosto dal sindaco Cateno De Luca e dai tecnici è stata scoperta una fuoriuscita di acqua alla foce del torrente Sirina, stimata in 40 litri al secondo, ed è stato dato mandato alla municipalizzata di accertare se si tratti di una perdita o di una sorgente: in ogni caso acqua che viene sprecata finendo in mare. 

Il sistema di adduzione principale della città presenta criticità per la presenza di diverse stazioni di rilancio in cascata che sollevano l’acqua dai pozzi di Santa Filomena (93 l/s) a 46 metri sul livello del mare, fino al serbatoio Eas a 409 metri sul livello del mare; modesta la portata della sorgente Sifone (20 l/s), mentre significativa ma non sufficiente per la zona alta la portata prelevata dal partitore Ogliastrello di Siciliacque (massimo di 43 l/s). Da un bilancio idrico effettuato tra la risorsa distribuita e quella contabilizzata alle utenze, si ha una stima di massima delle perdite totali attorno al 55-60%: dunque oltre la metà dell’acqua immessa nelle condotte si disperde e tale percentuale rappresenta la perdita totale del sistema ed è complessiva, in quanto non sono presenti misuratori delle portate e dei volumi distribuiti nei diversi punti di prelievo e distribuzione principali necessari per individuare le percentuali di perdita nelle diverse zone cittadine e nelle frazioni. Le problematiche sono legate a due fattori: criticità nel sistema di approvvigionamento per uno stato di degrado generalizzato degli impianti, un sistema di risorse di pompe ed avviatori non sempre disponibile e la mancanza di sistemi di backup energetici (se manca la corrente elettrica di blocca l’erogazione idrica); scarsità della risorsa disponibile, soprattutto nel periodo di maggiore afflusso turistico, inadeguata per la popolazione residente e fluttuante.


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.