Taormina, pugno duro sui rifiuti contro i commercianti: adesso rischiano la chiusura
di Andrea Rifatto | 18/08/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/08/2024 | ATTUALITÀ
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De Luca durante il suo tour notturno tra i rifiuti
L’annuncio sull’applicazione di sanzioni più pesanti era arrivato nel corso del blitz notturno dei giorni scorsi e da venerdì è entrata in vigore l’ordinanza che li prevede. A Taormina il sindaco Cateno De Luca sceglie il pugno duro per punire chi non rispetta le nuove regole sul conferimento dei rifiuti, che nell’asse commerciale tra Porta Catania e Porta Messina devono essere esposti dall’1.30 alle 5, sia dalle utenze domestiche che da quelle non domestiche. «Alcune attività commerciali blasonate ci hanno sfidato - aveva anticipato De Luca - dicendo che non temevano le 50 euro a sera di sanzione. Ho accettato la sfida e dopo una riunione con il segretario comunale è stato deciso di raddoppiare le sanzioni e inserire la sospensione dell’attività, così vediamo queste sfide a chi e cosa servono. Non è giusto fare la gincana tra i rifiuti, dispiace per i disagi ma siamo dove passa il mondo e noi dobbiamo essere all’altezza del compito». Così è arrivata una nuova ordinanza nella quale il sindaco evidenzia che «nonostante l’emanazione di due ordinanze sono state accertate sistematiche violazioni delle prescrizioni che hanno generato nocumento all’ambiente e al decoro urbano, con ovvie conseguenze di natura igienico-sanitaria e grave danno d’immagine”. Il riferimento è a quelle attività commerciali ed abitazioni che hanno esposto la spazzatura sul corso Umberto I o nei vicoli adiacenti prima dell’orario consentito. Adesso le sanzioni aumentano da 50 a 350 euro in caso di errato conferimento, mancato ritiro dei contenitori già svuotati oltre l’orario e abbandono degli stessi sul suolo pubblico; da 400 a 450 euro per abbandono di rifiuti pericolosi, immissione nel normale circuito di raccolta di rifiuti speciali e pericolosi e introduzione nei contenitori di materiale ardente, tagliente e pericoloso; da 450 a 500 euro per immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee. Le violazioni contestate alle utenze condominiali, nel caso in cui sia impossibile accertare la responsabilità dei singoli trasgressori, comporteranno l’applicazione delle sanzioni nei confronti del responsabile condominiale o amministratore. Per le utenze non domestiche arrivano sanzioni aggiuntive. In caso di reiterata violazione delle ordinanze, con nocumento all’igiene e alla sanità pubblica, all’ambiente ed decoro urbano o omesso adempimento agli obblighi inerenti alla pulizia e al decoro degli spazi pubblici antistanti l'esercizio, fino a 10 metri dalla soglia o dalla pertinenza, si applicherà la sanzione della sospensione dell’attività: per la terza violazione accertata nell’arco di 24 mesi prevista la chiusura dell'attività per cinque giorni; per la quarta violazione chiusura per 15 giorni, mentre per la quinta violazione, sempre accertata nell’arco di 24 mesi, chiusura dell'attività per 30 giorni consecutivi. Restano a carico dei contravventori tutte le spese da sostenere per il ripristino dei luoghi. Il provvedimento specifica inoltre che con l’abbandono di rifiuti si può incorrere nelle sanzioni amministrative e penali previste dal Codice dell’Ambiente (ammenda da 1.000 a 10mila euro) e che nessuna utenza può liberarsi dagli obblighi insorti con la rinuncia del servizio porta a porta; se i rifiuti non saranno correttamente conferiti (tipologia e calendario), non verranno raccolti e sugli stessi sarà applicato un avviso di non conformità. All’utenza a cui è stato contestato l’errato conferimento (sia essa domestica singola, non domestica o condominiale) spetterà in ogni caso provvedere al ritiro dei rifiuti, procedendo ad una corretta differenziazione prima di smaltirli nuovamente attraverso le giuste modalità.