Venerdì 28 Febbraio 2025
Nuovo modello illustrato dal sindaco. Chiesta maggiore partecipazione agli imprenditori


Taormina punta sul brand diffuso: "Soluzione all'overturism con un'offerta territoriale"

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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Le destinazioni vicine possono aiutare a calibrare le presenze

Pensare al futuro turistico della città secondo un’idea di brand diffuso, attuando un modello che riesca a garantire standard di qualità anche grazie al coinvolgimento di un territorio più vasto che si estende attorno alla Perla e che può contribuire a proteggere l’identità del territorio, grazie ad una migliore distribuzione degli arrivi. È l’idea illustrata dal sindaco di Taormina, Cateno De Luca, nel corso dell’incontro con gli imprenditori del settore dell’accoglienza, ai quali ha spiegato quali sono le idee dell’Amministrazione comunale per gestire i flussi turistici in città. «Il brand diffuso è la prima risposta all’overtourism - ha esordito il sindaco - il problema del sovraffollamento non si risolve con le barricate ma con adeguate strategie collegate anche al trasporto pubblico, che è già cambiato totalmente con l’estensione ai comuni limitrofi. Se certe lobby in abito regionale mi fanno lavorare, l’operazione si allargherà a tutti i centri che fanno parte di un ente di area vasta, come ad esempio fino a Scaletta Zanclea con il Gal Taormina-Peloritani o fino a Piedimonte Etneo con il Siru. Una strategia mare-monti e di sviluppo costiero, visto che saremo la costa delle Bandiera blu grazie con un marchio potentissimo con una concentrazione di riconoscimenti così elevata che non esiste in altri tratti di costa siciliana, che senza mobilità collegata alle abitudini del territorio non ha motivo di esistere». L’utilizzo del brand Taormina sarà disciplinato anche con l’arrivo della nuova fondazione voluta dal Comune, che interverrà legalmente per disciplinare l’utilizzo del nome della città e stabilire regole e modelli di qualità per aprirsi anche a collaborazioni con il resto del territorio: “La fondazione sarà uno strumento eccellente, una macchina da guerra - annuncia De Luca - e anche uno strumento di interlocuzione con gli albergatori, avrà i propri fondi che saranno spesi in promozione, iniziative e vivibilità urbana». 

Una strategia di marketing focalizzata su una maggiore promozione di un’identità distintiva, che già a Taormina è riconoscibile, ma anche sulle destinazioni vicine che possono aiutare a calibrare le presenze. Partecipazione e confronto sono però elementi indispensabili per attuare scelte condivise e il sindaco lo ha detto a chiare lettere: «Ancora non c’è corrispondenza da parte di tutti gli imprenditori - ha evidenziato - abbiamo notato meno attività chiuse a novembre e dicembre rispetto allo scorso anno e questo ci porta ad investire in promozione, ma sarebbe opportuno chiudere a turnazione e non capisco perchè non si possa fare. Se ci si confronta si evitano anche tanti imbarazzi - ha proseguito - è imbarazzante dire no ad eventi a febbraio e marzo perchè non c’è la possibilità di ospitare, non reputo corretto che ci sia una chiusura complessiva senza un ragionamento. Non siamo ancora in condizioni ma attueremo la leva tributaria per regolare le chiusure, potremmo avere il doppio delle presenze e dobbiamo averlo. La mancata programmazione è un problema - ha concluso Cateno De Luca - ed è sbagliato soprattutto in questo momento che il brand sta crescendo e serve un’organizzazione perfetta, altrimenti diventa tutto un boomerang».


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