Taormina, scatta la demolizione della passerella non autorizzata sul torrente Sirina
di Andrea Rifatto | 27/09/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/09/2024 | ATTUALITÀ
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L'attraversamento in fase di abbattimento
È scattata la demolizione per le opere realizzate nei mesi scorsi nel torrente Sirina dalla società “Immobiliare I Portali” di San Giovanni La Punta (Catania), nell’ambito del progetto di riqualificazione e messa in sicurezza del corso d’acqua per la mitigazione del rischio idraulico tramite la costruzione di muri d’argine e attraversamenti carrabili, come via di fuga e collegamento diretto fra il quartiere Ortogrande di Giardini Naxos e l’ospedale “San Vincenzo” di Taormina. Il 4 giugno la Polizia locale dei due Comuni ha effettuato un sopralluogo rilevando l’assenza delle autorizzazioni urbanistiche ed è scattato il sequestro con la contestuale comunicazione alla Procura della Repubblica di Messina, che però non ha convalidato l’atto poiché trasmesso in ritardo. Successivamente l’Ufficio tecnico del Comune di Taormina ha emanato un’ordinanza imponendola demolizione delle opere realizzate nel greto del torrente e il ripristino dello stato dei luoghi entro 90 giorni, in quanto in contrasto con lo strumento urbanistico vigente e realizzare in assenza di permesso di costruire (necessario per le opere non conformi allo strumento urbanistico), compatibilità urbanistica, valutazione ambientale, titolo di proprietà dell’area o disponibilità o concessione di aree pubbliche demaniali regionali e del necessario parere del Comando di Polizia locale relativo agli innesti con la viabilità comunale. Scaduto il termine, la società “Immobiliare I Portali” non ha ottemperato e così l’Ufficio tecnico comunale ha dato mandato all’Azienda servizi municipalizzati di eseguire il provvedimento. L’Autorità di bacino, intervenuta visto che i lavori interessano l’alveo del torrente Sirina che scorre su aree demaniali, ha rilasciato martedì all’Asm e al Comune il nulla osta idraulico e l’autorizzazione all’accesso in alveo per l’esecuzione degli interventi di demolizione e la municipalizzata ha affidato i lavori alla ditta “Gesterr Srl” di Furci Siculo, entrata in azione mercoledì, nominando come direttore degli stessi il geometra Sebastiano Ravidà di Asm Al momento della sospensione del cantiere, era stata realizzata una platea in cemento armato delle dimensioni di 8,35 x 7,35 metri, con un’altezza 65 centimetri, posizionata trasversalmente al deflusso delle acque del torrente, con la predisposizione di armatura metallica e relativa carpenteria per la realizzazione dei setti murari. La società realizzatrice è in possesso dell’autorizzazione idraulica unica dell’Autorità di Bacino, del nulla osta idraulico e del parere di conformità ai fini sismici del Genio civile, del nulla osta dell’Ispettorato ripartimentale delle Foreste e dell’autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali, ma per il Comune manca un elemento essenziale e cioè l’approvazione del progetto in variante al Prg e dunque le controdeduzioni presentate l’8 aprile sono state ritenute non esaustive, tanto che il 31 maggio la società è stata informata del non accoglimento della segnalazione certificata di inizio di attività ed è arrivata l’ordinanza di demolizione, considerato anche che le opere “possono comportare, in caso di avversità meteorologiche, pericolo per la pubblica incolumità, considerato che sono prive di idoneo titolo autorizzativo”.