Taormina, stangate ai locali sui suoli pubblici. "Spariti 2 milioni di crediti dell'acqua"
di Andrea Rifatto | 19/09/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/09/2023 | ATTUALITÀ
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Verifiche di Polizia locale e tecnici nel centro storico
Scattano i controlli sulle occupazioni di suolo pubblico a Taormina, realtà dove sono numerose le superfici comunali utilizzate da attività commerciali e pubblici esercizi. Le verifiche condotte dalla Polizia locale, con l’Ufficio tecnico e il team di esperti nominati dal sindaco Cateno De Luca, hanno già prodotto i primi risultati, resi noti ieri direttamente dal primo cittadino. Le attività commerciali sottoposte a controllo sono state 18, tutte nel centro storico, e in 6 di queste sono state trovare irregolarità: in dettaglio un esercente occupava il suolo in modo totalmente abusivo, un altro in maniera difforme e altri quattro in misura eccedente a quanto autorizzato dal Comune. Gli agenti diretti dal comandante Daniele Lo Presti hanno quindi elevato sanzioni per un totale di 16mila 482 euro. “L’attività sta andando bene e procediamo secondo programma - ha commentato De Luca - già sui suoi pubblici si paga poco rispetto ad altri comuni e c’è probabilmente l’80% di evasione, ma c’è pure chi dichiara di occupare una superficie ma poi di fatto ne occupa per dieci volte e non paga neanche lo spazio autorizzato. Alla prima violazione scatterà la sanzione, poi dalla seconda la sospensione della licenza fino ad arrivare alla revoca”. Il sindaco di Taormina ha toccato anche il capitolo canone idrico e l’evasione scoperchiata in queste settimane: “La banca dati era inesistente e abbiamo trovato annullamenti di pagamenti, solleciti e accertamenti per oltre 2 milioni di euro, anche ai primi di giugno quando sono diventato sindaco, senza che nessuno ne sapesse nulla - ha reso noto - c’è una manina all’interno dell’Ufficio tributi che ha manomesso il sistema e adesso l’abbiamo individuata, ho invitato chi l’ha scoperta a procedere con la denuncia, non è pensabile che in un Ufficio Tributi ci sia qualcuno che faccia scomparire i soldi dovuti”. Altre anomalie che secondo il sindaco hanno portato l’evasione al 70%. “Manca la banca dati, non sono stati mai inviati i solleciti per interrompere i termini di prescrizione e a tanti contribuenti sono stati concessi degli sconti: questo è il sistema Taormina - ha ribadito Cateno De Luca - in cui per 30 anni si sono coperti tutti a vicenda e alle scorse elezioni erano alleati per impedirmi di mettere piede nel Palazzo”. La raccolta di prove, indizi e documenti continua e il sindaco della Perla annuncia altri possibili “colpi di scena”.