Taormina vede l'uscita dal dissesto: approvato a Roma il piano di estinzione dei debiti
di Andrea Rifatto | 26/07/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 26/07/2024 | ATTUALITÀ
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Il sindaco De Luca con la commissione straordinaria
L’uscita del Comune di Taormina dal dissesto finanziario adesso è ad un passo. La Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali del Ministero dell’Interno, riunitasi sotto la presidenza della sottosegretaria Wanda Ferro, ha esaminato il piano di estinzione dei debiti approvato il mese scorso dalla Commissione straordinaria di liquidazione e ha dato il via libera senza alcun rilievo o richiesta istruttoria all'Organo straordinario di liquidazione, il cui operato è stato dunque pienamente condiviso dal Viminale. Il decreto di approvazione del Piano di estinzione del Ministero dell'Interno verrà notificato al Comune e all’Osl tramite la Prefettura, ma la decisione è stata confermata informalmente dalla Cosfel ed è giunta nel pomeriggio in città. Il dissesto finanziario era stato dichiarato dal Consiglio comunale il 22 luglio 2021, dopo la bocciatura da parte della Corte dei conti del Piano di riequilibrio, e l’Organo di liquidazione nominato dal presidente della Repubblica si è insediato l’11 novembre 2021, composto dal presidente Lucio Catania e dai membri Tania Giallongo e Maria Di Nardo. Dopo meno di tre anni, dunque, la città potrà salutare il default, come programmato dall’Amministrazione comunale: “Negli ultimi 12 mesi l'Organismo straordinario di liquidazione ha lavorato a stretto contatto con l'ente per risolvere la situazione di dissesto finanziario - il commento del sindaco Cateno De Luca - il piano di estinzione è stato completato sorprendentemente in tempi brevi, dopo soli tre anni dalla dichiarazione di dissesto nel 2021. Questo risultato rappresenta uno dei piani di estinzione più rapidi mai realizzati e ringrazio la Commissione straordinaria. Il risultato dimostra che il Piano Salva Taormina è stato efficace nella strategia adottata, così come era successo con il Salva Messina. Questo risultato entrerà nella storia per la sua rapidità e potrebbe essere considerato il dissesto più breve mai registrato. Ora possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo e entusiasmo, certi che gli obiettivi che ci siamo prefissati per una Taormina con una marcia in più sono ormai a portata di mano. Siamo finalmente liberi. Il Salva Taormina ha fatto uscire velocemente dal dissesto il Comune - ha aggiunto De Luca - ma ha procurato anche piccole provviste necessarie per cofinanziamenti e opere pubbliche. Ci siamo presi la responsabilità di fare una manovra importante, che fatta qualche anno prima avrebbe evitato il default. Dispiace che la pressione tributaria sarà al massimo fino a tutto il 2026, la legge prevede come sanzione la tassazione massima per cinque anni dopo la dichiarazione di dissesto, noi siamo un’anomalia in positivo perchè in genere l’arco temporale medio di uscita è da cinque anni in poi”. L’ammontare di tutti i debiti censiti, in base alle istanze creditorie pervenute, è stato quantificato in 66 milioni 678mila 989 euro, cifra arrivata poi a 108 milioni 970mila 893 euro con 393 istanze presentate, comprese quelle tardive. Questo importo ha costituito la base per l’attivazione delle proposte formulate dalla Commissione a seconda dell’anzianità del credito, con percentuali di riconoscimento del 60% (fino al 2012), 50% (dal 2017 al 2013) e 40% (dal 2018) e il totale dei debiti ammessi alla massa passiva e transatti è stato di 39 milioni 462mila 387 euro, mentre 37 richieste per 1 milione 457mila 468 euro sono state escluse. Il totale della massa attiva dell’ente è di 49 milioni 999mila 736 euro e dunque vi è una differenza positiva di 10 milioni 097mila 480 euro. Sul conto di tesoreria del Comune (gestione dissestuale) è stato accreditato l’importo di 15 milioni 173mila 203 euro come fondo cassa e poi riscossioni di residui attivi per 15 milioni 212mila 401 euro e ulteriori 11 milioni 003mila 053 euro quale anticipazione in termini di cassa da parte dell’Ente. Tutto ciò ha permesso di creare una sufficiente dotazione finanziaria per far fronte alle proposte transattive, di cui alcune di elevati importi, liquidate entro i 30 giorni dall’accettazione. In seguito all'approvazione del Piano, la Commissione di liquidazione può provvedere, entro 20 giorni, al pagamento delle residue passività sino alla concorrenza della massa attiva realizzata ed entro 60 giorni dall'ultimazione delle operazioni di pagamento è tenuta ad approvare il rendiconto della gestione e a trasmetterlo all'organo di revisione contabile del Comune, competente sul riscontro della liquidazione e sulla verifica della rispondenza tra il piano di estinzione e l'effettiva liquidazione.