Sabato 23 Novembre 2024
Cresce il costo del servizio: bollette più salate soprattutto per le utenze non domestiche


Tassa rifiuti a Santa Teresa, famiglie "salve" ma mini-salasso per commercianti e imprese

di Andrea Rifatto | 23/05/2023 | ATTUALITÀ

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Costi aumentati di circa 100mila euro rispetto al 2022

Non ci sarà la temuta impennata delle bollette del servizio rifiuti per le famiglie di Santa Teresa di Riva, che rimarranno contenute entro lievi incrementi, mentre per commercianti e imprese l'aumento sarà più alto. È quanto emerge dal Piano economico-finanziario della tariffa rifiuti puntuale 2023, approvato dalla giunta su proposta del sindaco Danilo Lo Giudice e pronto per arrivare in Consiglio comunale per la discussione. Il costo complessivo dei servizi di raccolta e smaltimento è passato da 1 milione 706mila 501 euro a 1 milione 807mila 915 euro, con un aumento di 101mila 414 euro, di cui 1 milione 152mila 116 euro per le utenze domestiche e 655mila 798 euro per quelle non domestiche. Se i costi salgono, diminuisce invece la percentuale della raccolta differenziata, che nel 2022 si è attestata al 72,66% rispetto al 76,29% del 2021, tornando quasi ai livelli del 2020 (72,70%), con un lieve aumento della produzione di rifiuti, passati da 3.600 a 3.602 tonnellate, anche se la quantità di differenziata è scesa da 2.792 a 2.617 tonnellate mentre l’indifferenziato è passato da 867 a 985 tonnellate. Le tariffe 2023 per le utenze domestiche sono aumentate in media del 2,24% per la parte fissa (calcolata in base al numero dei componenti del nucleo familiare e superficie), mentre la tariffa della parte variabile (basata sulle quantità di indifferenziata conferite) subisce un incremento del 3,90%, passando da 0,9836 a 1,022 euro/kg; per le utenze non domestiche l’aumento medio sulla parte fissa (calcolata in base alla superficie) è del 10,59% mentre per la parte variabile si conferma al 3,90%. L’aumento è dovuto in massima parte alla maggiore spesa da sostenere per lo smaltimento del residuo secco, il cui costo è passato da circa 250 euro/tonnellata del primo semestre a circa 414 euro/tonnellata nell’ultimo trimestre 2022 per la mancanza di impianti in Sicilia, tanto che l’indifferenziata viene smaltita all’estero; a ciò si è aggiunto a un aumento del valore d’inflazione, che ha portato un aumento del Piano economico-finanziario di previsione del 5,94% rispetto all’anno precedente. 

Ad esempio una famiglia di quattro persone che vive in un alloggio di 100 metri quadrati e produce 100 kg di rifiuti indifferenziati, nel 2022 ha pagato 340 euro, mentre nel 2023 ne pagherà 351 (+3,24%); un nucleo con due componenti che risiede in un alloggio di 50 metri quadrati e conferisce 50 kg di residuo secco, nel 2022 ha ricevuto una bolletta da 111 euro, nel 2023 passerà a 114 euro (+2,97%). Incrementi maggiori, invece, per le attività commerciali e produttive, soggette ad un mini-salasso: prendendo ad esempio un esercizio con una superficie di 100 metri quadrati che produce 100 kg di indifferenziata, nel caso di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie si passa da 237 a 256 euro (+8,01%), così come per bar, ristoranti, pizzerie, pub, birrerie, trattorie, pasticcerie, ortofrutta, pescherie, fiori e piante la Tarip varia da 726 a 796 euro (+9,64%). Confermato lo sconto del 20% in bolletta, sulla parte variabile della tassa, per chi effettua il compostaggio domestico dell’umido. L’aumento della Tarip per le imprese è dovuto anche alla modifica della distribuzione del peso del tributo fra le due tipologie di utenze: nel 2022 era diviso al 66,99% fra quelle domestiche e il 33,01% per le commerciali, mentre nel 2023 il rapporto è stato rivisto in ragione del 63,73% e 36,27%, spostando quindi un po’ più il carico sulle aziende. Una ripartizione dei costi che avviene considerando l’equivalenza tassa rifiuti-costi del servizio e quantificando il gettito derivante dalle utenze e l’incidenza percentuale sul totale, in base ai dati di raccolta forniti dai trasponder inseriti nei mastelli da gennaio a dicembre 2022. Rimaste identiche al 2022 le superfici tassate, segno che non sono emerse aree non dichiarate che eludevano la Tarip.


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