Torrenti, la denuncia di Lo Giudice: "Mesi per la pulizia, burocrazia cieca"
08/11/2018 | ATTUALITÀ
08/11/2018 | ATTUALITÀ
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Lo Giudice in aula all'Ars
“Potrebbero volerci mesi perché si proceda alla rimozione dei detriti accumulati nei fiumi e nei torrenti, con il serio rischio che si ripetano situazioni di grave pericolo. E la colpa non sarebbe la carenza di fondi, bensì l’applicazione ‘ciecamente burocratica’ della normativa sulla tutela ambientale”. La denuncia viene da Danilo Lo Giudice, deputato regionale del Movimento Sicilia Vera (iscritto al Gruppo Misto) e sindaco di S. Teresa di Riva, che intervenendo all’Assemblea regionale siciliana ha sollecitato il presidente della Regione ad attivarsi con estrema urgenza per la semplificazione burocratica delle procedure. “Per poter intervenire per la rimozione dei detriti – ricorda il deputato – spesso viene richiesta la verifica di assoggettabilità per la Via – Valutazione di Impatto Ambientale se non addirittura la ‘caratterizzazione’ dei sedimenti dei quali se ne conosce la qualità, quindi, oltre che spendere soldi per tutti i passaggi burocratici, aspettare mesi, anche sette o otto, perché si possa procedere. Siamo solo all’inizio dell’inverno e abbiamo già registrato disastri e lutti; altre piogge arriveranno nei prossimi mesi e non possiamo farci trovare impreparati. Molti dei progetti di sistemazione idraulica - prosegue Lo Giudice - prevedono infatti solo la rimozione del materiale, senza opere di alcun tipo e senza modificare in alcun modo il regime idraulico, anzi ripristinando l'originale stato dei torrenti per favorire il regolare deflusso dell’acqua. Oggi molti torrenti sono intasati e, come dimostra la triste cronaca di questi giorni, costituiscono un pericolo gravissimo in caso di piogge abbondanti. A Musumeci chiediamo solo, ma di farlo in fretta, di non piegarsi ad una burocrazia cieca, chiediamo che gli Uffici della Regione diano una interpretazione autentica della normativa, permettendo che si possa intervenire in fretta. “Abbiamo il dovere di fare interventi concreti e celeri – conclude il deputato – perché finalmente si faccia prevenzione e non si debbano più commentare tragedie.