Tragiche sfide su TikTok, dopo la morte della bimba si apre il dibattito anche a Letojanni
di Andrea Rifatto | 13/02/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 13/02/2021 | ATTUALITÀ
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La consigliera Giusy Risini
La tragica morte della bambina di 10 anni di Palermo dopo ore di agonia in seguito alla partecipazione al “Blackout Challenge” o gioco del soffocamento, una delle ultime sfide estreme che spopolano su molti social amati dai più giovani tra cui TikTok, ha scosso l’intera nazione e portato a riflettere su come queste assurde e insensate pratiche portino i giovanissimi, quasi sempre minori, a rischiare e in alcuni casi anche perdere la vita. A Letojanni la consigliera di maggioranza Giusy Risini ha quindi deciso di aprire un dibattito sull’argomento presentando una mozione per sensibilizzare e promuovere all’uso consapevole dei social tra i minori, con l’obiettivo di impegnare l’Amministrazione “ad attivarsi ancora una volta e maggiormente insieme agli istituti scolastici, al personale e agli educatori che a vario titolo operano al loro interno, con gli enti e le associazioni (ognuno per il proprio ruolo) che si trovano a contatto con bambini, adolescenti e giovani del nostro paese, per aprire a forme di collaborazione attraverso la partecipazione di soggetti specializzati per fare squadra”. “L’obiettivo - spiega la consigliera - è sensibilizzare, in un’ottica di prevenzione piuttosto che di repressione ed aiutare nel percorso formativo e di crescita le giovani generazioni e le loro famiglie a riconoscere i pericoli gravi e sempre maggiori nell’uso immaturo e non consapevole dei social media, perché nessuna famiglia debba vivere drammi così devastanti come quello della piccola Antonella, morta a dieci anni per inseguire il sogno assurdo e suicida di diventare la regina, la star di TikTok”. Nella mozione viene fatto presente come ormai i ragazzi nascano e crescano con e nella tecnologia e che la soluzione non può essere la proibizione dei social, dei cellulari di ultima generazione, dei pc, perché impossibile e per di più controproducente, quanto un percorso di vicinanza, ascolto e supporto nella maturazione dell’autocoscienza individuale dei minori, con una sempre maggiore conoscenza e costante sensibilizzazione sui rischi e sui pericoli delle varie sfide sui social, sull’adescamento per via telematica e dei crimini collegati, come cyberbullismo e istigazione al suicidio, sia tra gli adulti che spesso ignorano l’esistenza di questi fenomeni o li sottovalutano sia soprattutto tra i minori, protagonisti e vittime, al tempo stesso, del lato oscuro di internet. L’esponente del gruppo “Letojanni Domani” ricorda come non si tratti di un caso isolato, sia in Italia che nel resto del mondo, dall’Europa agli Stati Uniti d’America, e che già negli scorsi anni a seguito di questa assurda e insensata pratica altri minori hanno rischiato e in alcuni casi anche, e purtroppo, perso la vita, evidenziano come sia solo una delle tante sfide da anni presenti in rete, come la Blue Whale, tutti veri e propri giochi di morte che rappresentano forme più raffinate ed estreme di cyberbullismo. Dunque visto che la cittadina di Letojanni, “pur godendo di un sufficiente benessere è rimasta fortemente colpita e coinvolta dalle conseguenze negative di un’annata molto difficile a causa della pandemia, che potrebbe acutizzare problemi di carattere sociale date anche dal forzato isolamento di una vasta fascia della popolazione scolastica (e non solo) che si è vista privata dello svolgimento di attività ludico ricreative fuori da casa e che spesso ha trovato e trova su internet l’unico contatto con il mondo esterno, seppur virtuale”, viene ritenuto opportuno avviare un percorso di sensibilizzazione.