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"Scenderemo in piazza chiedendo la chiusura delle scuole superiori"
09/11/2013 | ATTUALITÀ
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“Chiederemo in maniera ufficiale e perentoria la chiusura di tutte le scuole superiori”. Queste parole della presidente dell'associazione Dispari Onlus” di S. Teresa di Riva, Antonella Aliberti, testimoniano tutta la rabbia e lo sdegno dei genitori che ancora per una volta si vedono ingiustamente negato il diritto allo studio dei propri figli disabili. La vergogna della burocrazia è ancora una volta consumata attraverso un penoso e triste palleggiamento di competenze tra la Regione Siciliana e la Provincia Regionale guidata dal commissario straordinario. Fatto sta che dal 4 novembre scorso 206 ragazzi diversamente abili in tutta la provincia di Messina non hanno usufruito del servizio di trasporto ed assistenza igienico-personale, in quanto sospeso per mancanza fondi. Va ricordato come il su menzionato servizio era iniziato con una settimana di ritardo rispetto allo start della normale attività didattica dopo le proteste dei genitori e delle associazioni Dispari Onlus in testa, grazie all'improvviso reperimento delle risorse finanziare necessarie per approntare il servizio, sostanze economiche ben presto esaurite con gli operatori incaricati che hanno lavorato nell'ultimo periodo senza percepire stipendio. Adesso il silenzio totale, con la Regione che accusa la Provincia per aver utilizzato quei fondi per pagare gli stipendi ai dipendenti e con l'ente provinciale che sostiene che i fondi dalla Regione non sono mai arrivati. Risultato che molti di questi ragazzi sono rimasti a casa ed altri raggiungono i plessi scolastici grazie ai salti mortali”dei propri genitori. Prevista anche una manifestazione con corteo pubblico a cui prenderà parte pure l'Associazione “Dispari Onlus”, con sede a Santa Teresa ma attiva nella tutela delle tematiche riguadagnanti i disabili in tutto il comprensorio jonico messinese, territorio in cui sono quasi una cinquantina i soggetti interessati da questo colpevole calpestio del sacrosanto diritto allo studio. I genitori dei ragazzi e le associazioni sono pronti a qualsiasi forma di protesta e stanno per intraprendere la via giudiziaria con una circostanziata denuncia alla Procura della Repubblica in cui si punta l'indice accusatorio nei confronti di chi ha mal gestito tutta la vicenda. Antonella Aliberti , presidente Dispari dichiara: “Siamo pronti a scendere in piazza seguendo il volere dei genitori e faremo gruppo cercando di creare un blocco monolitico con tutte le associazioni della provincia e della regione affinché non venga negato il sacrosanto diritto all'istruzione, altrimenti si chiudano tutte le scuole, è impossibile che nell'era moderna esistono ancora cittadini di serie a e cittadini di serie b, siamo intenzionati a non fermarci dinanzi a nulla”.