Tributi ed evasione, il sindaco di S. Teresa dà i numeri: "Adesso paga il 72%"
di Andrea Rifatto | 12/01/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 12/01/2019 | ATTUALITÀ
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L'esperto Cicala e il sindaco Lo Giudice
A S. Teresa di Riva i contribuenti si sono messi in riga. Non tutti, ma quasi. Nel 2018 è infatti proseguita l’azione di contrasto all’evasione ed elusione dei tributi comunali e dal palazzo municipale sono partiti 3.942 avvisi per il pagamento di imposte arretrate, di cui 2.287 per accertamenti e 1.644 di comunicazioni bonarie, affinché chi per svariati motivi non è in regola provveda a saldare le proprie pendenze e allo stesso tempo il Comune si metta al riparo dal rischio prescrizione. A fornire il bilancio e i numeri delle attività condotte nell’anno da poco conclusosi è stato il sindaco Danilo Lo Giudice. “Nel 2018 abbiamo recapitato avvisi per 2 milioni di euro, relativi nel dettaglio a 997mila euro per Imu dell’anno 2013, 760mila per Tares 2013, 180mila per canoni idrici 2012 e altri 73mila per omessa dichiarazione Tares degli anni 2014 e 2015. In quest’ultimo caso si tratta di utenti che erano totalmente sconosciuti ai nostri uffici e che adesso pagano la tassa rifiuti consentendo di distribuire su una platea più ampia il costo del servizio”. Il primo cittadino ha ringraziato l’Ufficio unico delle Entrate comunali e in particolare l’esperto Roberto Cicala, che già dal 2013 lavora insieme ai dipendenti dell’Ufficio Tributi per scovare gli evasori, “sempre meno grazie alla banda dati che ci permette di incrociare le informazioni”. Lo Giudice ha quindi reso noto che è salita al 72% la capacità di riscossione dell’Ente, percentuale corrispondente a coloro che pagano regolarmente le tasse comunali, e che la previsione nel quinquennio è dell’83,2%. “Siamo ben lontani dalla situazione che abbiamo trovato nel 2012-2013 – ha evidenziato il sindaco di S. Teresa – i risultati sono stati ottenuti e altri ne otterremo”. Degli accertamenti inviati ai cittadini, il 40% risulta essere stato riscontrato con il pagamento di quanto richiesto, mentre il 60% rimane ancora inevaso e dunque si tratta di importi che nei bilanci vanno a costituire il fondo crediti di dubbia esigibilità. All’incontro è stato inoltre spiegato che di recente sono state inviate le bollette dell’acquedotto sia per il 2017 che per il 2018, per evitare la prescrizione che per il servizio idrico è ridotta a due anni. Annunciato, poi, che nel 2019 vi sarà la possibilità per i santateresini di mandare autonomamente la lettura del contatore, ottenendo in cambio degli sgravi. Attualmente il servizio viene svolto da una ditta esterna, che rileva i consumi e fotografa i contatori, in quanto l’Amministrazione ha deciso di non far svolgere più tale attività ai dipendenti del Servizio Acquedotto in quanto la nuova normativa prevede due letture per anno e il personale comunale non era sufficiente.