"Troppi disagi e assembramenti negli uffici postali": la protesta di 74 sindaci messinesi
di Andrea Rifatto | 02/01/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/01/2021 | ATTUALITÀ
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Code quotidiane in tutte le sedi
Troppi disagi per gli utenti, troppi rischi che gli assembramenti quotidiani davanti agli uffici postali veicolino il contagio. E così i sindaci messinesi hanno deciso di far sentire la loro voce e su iniziativa dei primi cittadini Danilo Lo Giudice di Santa Teresa di Riva e Giovanni De Luca di Fiumedinisi hanno sottoscritto una lettera inviata ai vertici di Poste Italiane sollecitando il ripristino immediato dell’apertura al pubblico degli uffici postali su sei giorni settimanali, garantendo i medesimi livelli di servizio del periodo precedente l’emergenza sanitaria da Covid-19. Il documento è stato firmato da 74 sindaci e inviato all'amministratore delegato di Poste, al responsabile Area Sud 2, al direttore della Filiale Messina 1 e per conoscenza al Ministero dello Sviluppo Economico, all’Agcom, al prefetto, al presidente della Regione, al sindaco metropolitano e all'Anci Sicilia. Una richiesta che nasce viste le numerose e continue segnalazioni ricevute da parte della cittadinanza, che hanno ormai assunto il tono di vibrante protesta, in relazione ai disagi venutisi a creare a causa della riduzione dell’apertura al pubblico: “Contrariamente a quanto riferito da Poste in merito all’assenza di criticità risultanti dai monitoraggi effettuati negli uffici postali - scrivono i sindaci - si verificano puntualmente lunghe code dovute all’attesa all’esterno durante gli orari di apertura al pubblico, con inevitabile assembramento di persone su marciapiedi e aree circostanti e un aumento del rischio di contagio da Covid-19, oggi in maniera particolare con il riacutizzarsi della circolazione del virus nella popolazione, agevolata dalla stagione invernale; inoltre l’età avanzata della maggior parte dell’utenza determina ulteriori e rilevanti disagi legati all’accessibilità ed alla fruizione dei servizi online e gli spostamenti per raggiungere uffici postali in altri comuni limitrofi non sono spesso possibili data la mancanza di mezzo proprio”. I 74 amministratori locali rilevano come i provvedimenti adottati da Poste si stiano rivelando invece di segno opposto, in quanto favoriscono l’incremento di assembramenti e la circolazione di persone, che si vedono costrette a raggiungere altri comuni e quindi i disagi si verificano anche negli uffici postali aperti sei giorni a settimana: di conseguenza le problematiche si riverberano anche sugli operatori postali, che subiscono le ripetute rimostranze dell’utenza. Dunque si chiede a Poste di tornare all’“era pre-pandemia” e agli altri enti di attivarsi per la risoluzione della questione, che si trascina ormai da dieci mesi. La lettera è firmata dai sindaci di Santa Teresa di Riva, Fiumedinisi, Taormina, Giardini Naxos, Letojanni, Castelmola, Sant’Alessio Siculo, Forza d'Agrò, Savoca, Casalvecchio Siculo, Antillo, Limina, Roccafiorita, Mongiuffi Melia, Gallodoro, Pagliara, Mandanici, Alì Terme, Alì, Furci Siculo, Roccalumera, Nizza di Sicilia, Itala, Scaletta Zanclea, Gaggi, Graniti, Francavilla di Sicilia, Malvagna, Mojo Alcantara, Roccella Valdemone, Frazzanò, Castell’Umberto, Piraino, Tusa, Montalbano Elicona, Monforte San Giorgio, Rodì Milici, Oliveri, Spadafora, Sant’Agata di Militello, Mazzarrà Sant’Andrea, San Marco D’Alunzio, Valdina, Castel di Lucio, Santo Stefano di Camastra, Pettineo, Basicò, Mirto, Torrenova, San Salvatore di Fitalia, Reitano, Floresta, San Fratello, Acquedolci, Novara di Sicilia, Fondachelli Fantina, Ucria, Raccuja, Furnari, Patti, Roccavaldina, Saponara, Librizzi, Galati Mamertino, Villafranca Tirrena, Montagnareale, Sinagra, Militello Rosmarino, Naso, Capo d'Orlando, Caronia, Tripi, San Teodoro e Ficarra.