Giovedì 21 Novembre 2024
Pericolosi e fastidiosi, derivano dal ripascimento artificiale che però non li prevedeva


Troppi massi sulla spiaggia di Sant'Alessio: nessuno li toglie? Lo fanno i bagnanti - FOTO

di Andrea Rifatto | 29/06/2020 | ATTUALITÀ

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I bagnanti all'opera

Percorrere la spiaggia per una passeggiata o semplicemente raggiungere la battigia per trascorrere qualche ora al mare è un’ardua impresa per cittadini e vacanzieri in alcuni tratti dell’arenile di Sant’Alessio. La presenza di massi di medie e grandi dimensioni provenienti dal ripascimento artificiale realizzato nel 2018 rende infatti difficile e pericoloso spostarsi, soprattutto per bambini e anziani, e così un gruppo di cittadini volontari, grandi e piccoli, si sono armati di pale, rastrelli e carriole e hanno provveduto a togliere le pietre e i ciottoli più grandi nell’area centrale del paese, quella compresa tra il torrente Salice e la via Musumeci, livellando la spiaggia e stendendo uno strato di sabbia fine prelevata nella parte più alta su tutta la superficie. Più di una volta il problema era stato segnalato pubblicamente ma nessuno si era mosso. Dunque sono stati gli stessi bagnanti a risolvere la criticità per poter godere al meglio della spiaggia alessese, ricostruita due anni fa con un intervento di salvaguardia che ha visto la stesura di 161.000 metri cubi di sabbia prelevata dal torrente Agrò, grazie ad un finanziamento concesso nel 2015 dal Ministero delle Infrastrutture a cui si sono aggiunti 50.000 euro provenienti dalle casse del Comune, vista la compatibilità sia granulometrica che composizionale accertata dalle analisi. L’intervento prevedeva che il materiale venisse setacciato, pulito, e caricato sugli autocarri per pezzatura, coerentemente con la natura e dimensioni da impiegarsi per la ricostruzione, e poi steso con un primo strato di ghiaia delle dimensioni 30-100 mm, un secondo da 8-50 mm e infine i sedimenti sabbiosi. Da ciò che emerge, però, sembra che siano stati depositati massi di dimensioni ben più grandi. Il ripristino della spiaggia è stato quindi compiuto avvalendosi del contributo delle alluvioni recenti della fiumara d’Agrò, per poter domani utilizzare i sedimenti marini presenti al di fuori della barriera soffolta: i sedimenti del torrente, da progetto, avevano infatti una granulometria data essenzialmente da ghiaie che ben si adatta a ripristinare il corpo centrale della spiaggia, mentre i depositi di sedimento marino, che presentano una granulometria data essenzialmente da sabbie, meglio si adattano a costituire la parte superiore. Dunque “dopo un intera annualità in cui si potranno vedere i risultati dell’opera e sarà avvenuta la stabilizzazione del corpo di base della spiaggia - si legge nella relazione geotecnica - l’Amministrazione potrà realizzare un tappetino finale di sabbia dello spessore di circa 30 cm”. Intervento, quest’ultimo, che si rende quindi quantomai necessario nella zona centrale e nord di Sant’Alessio, più esposte al moto ondoso, visto che le mareggiate degli ultimi due anni hanno inevitabilmente generato un trasporto in senso longitudinale dei sedimenti (tra 0,6 e 0,8 mm) verso aree limitrofe, a differenza della zona sud protetta dal Capo, dove i sedimenti sono costituiti da sabbia fine di 0,2 mm e non sono soggetti all'azione del mare, come già previsto dagli studi effettuati negli anni scorsi.



COMMENTI

Massimo | il 29/06/2020 alle 13:17:14

Questi sono i soldi pubblici sprecati per i lavori del ripascimento spiagge dove i controlli nel Sud Italia sono una realtà inesistente bastava controllare quando trasportavano il materiale , oggi avremmo meno chiacchiere e un futuro più roseo , invece ogni nodo porta al pettine la realtà , con questo dico soldi bruciati .

Guido Parisi | il 30/06/2020 alle 04:20:52

Grazie a tutti colore che fanno piu' bella la Sicilia

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