Giovedì 17 Aprile 2025
Unione di associazioni e cittadini: occhi puntati soprattutto sul raddoppio ferroviario


Tutela del territorio e della salute, nasce il Coordinamento Jonico Comitati Civici

di Redazione | 09/04/2025 | ATTUALITÀ

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I portavoce Parisi e Irrera con alcuni componenti

Nasce il Coordinamento Jonico Comitati Civici e Associazioni (Cicc), tavolo comprensoriale tra i tanti soggetti impegnati a portare avanti progetti a tutela del territorio e dell’ambiente che si è posto come priorità quella di affrontare le ricadute del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo. Costituito a Santa Teresa di Riva, ha come coordinatori e portavoce Giuseppe Aldo Parisi e Salvo Irrera (presidente del Comitato Jonico Beni Comuni), nel corso dell’ultima riunione che vede già da diverse settimane il Coordinamento attivo con la costante partecipazione di comitati civici (Beni Comuni Santa Teresa di Riva, “Giù le mani da Mazzeo”, “Difendiamo Itala-La Verità Sempre”), associazioni (Acaim, Anpi, Patrimonio Sicilia, Tamaricium, Pro Palestina) e di tanti singoli cittadini. Al centro del dibattito le tematiche legate alla costruzione della nuova linea ferroviaria, come smaltimento e trasporto dei materiali di scavo, compreso il materiale inquinato per la presenza di arsenico; utilizzo e disponibilità delle risorse idriche, in considerazione della durata lunga dei lavori, per cui si potrebbe andare incontro a periodi di grave siccità; viabilità in aree già parecchio congestionate, per cui si prevedono bretelle di ingresso sull’A18 ma non sempre condivise dalla popolazione come nel caso di Itala; ripascimento dell’arenile di Sant’Alessio Siculo; dismissione del vecchio tracciato; modifiche al tracciato progettuale (come nel caso di Taormina). «La condivisione della necessità del Coordinamento jonico - spiegano i portavoce - nasce dalla comune consapevolezza che i molteplici problemi della zona richiedono risposte a livello comprensoriale per essere veramente efficaci: i comuni, infatti, hanno caratteristiche e problematiche molto simili e bisogna che tale consapevolezza cresca nella coscienza dei cittadini». Il Coordinamento Jonico Comitati Civici e Associazioni vuole dunque portare avanti tutte le iniziative necessarie per costruire un movimento democratico di persone e di opinioni, che promuova il cambiamento, favorendo l’incontro con tutte le realtà e pronto a collaborare con le forze politiche veramente disposte a cogliere la gravità del momento e le sue emergenze, e che ritengono necessaria una svolta nel modo di amministrare la cosa pubblica, anche per dare speranza ai tanti giovani senza lavoro che oggi trovano nell’emigrazione la sola possibilità di sopravvivenza.

La difesa del suolo e degli arenili, fenomeni correlati, viene ritenuto elemento di fondo per lo sviluppo del territorio e delle sue attività. «Purtroppo la difesa del suolo negli ultimi decenni è stata ostacolata dagli incrementati usi extra-agricoli del territorio (urbanizzazione, con connessa speculazione edilizia, e viabilità) - afferma il Coordinamento - e a tutto ciò si è aggiunta la politica dell’uomo, che negli anni ha depotenziato il ruolo della Forestale, sia nel numero degli addetti, sia per la riduzione delle funzioni. Anche questi aspetti stanno favorendo l’abbandono delle aree interne: basta citare il caso di Casalvecchio Siculo, comune che nel 1911 registrava 4046 abitanti, mentre nel 2019 ne contava solo 737, e lo spopolamento oggi si sta accelerando. Questo esempio vale per tutti i comuni delle aree interne e all’abbandono delle persone si accompagna l’intensificarsi degli incendi estivi. La messa in sicurezza del territorio richiede un piano straordinario di interventi dotato delle necessarie risorse finanziarie e di un programma di rilancio delle attività agricole nelle aree interne. Dalla messa in sicurezza del territorio passa lo sviluppo di tutte le altre attività umane: come quelle agricole e turistiche. Occorre recuperare una visione d’insieme dell’intera zona jonica con la costruzione di un progetto strategico dello sviluppo locale, partendo dalle questioni più decisive: il dissesto idrogeologico legato allo spopolamento delle aree collinari,  l’eccessiva cementificazione della costa, che sta rendendo la qualità della vita poca attrattiva per una presenza turistica non stagionale, attenta alle risorse ambientali e culturali. Si sono tralasciate opere di primaria importanza come la messa in sicurezza delle scuole o la costruzione di nuovi edifici, il mantenimento in buono stato della viabilità, depuratori, raccolta differenziata dei rifiuti, smantellamento di strade e piazze dove queste hanno coperto e ostruito il corso dei torrenti, che ad ogni temporale straripano, allagando le abitazioni vicine, la tutela degli arenili. Il problema non è solo trovare le risorse per lo sviluppo, il problema è avere un progetto credibile, che guardi il territorio, conoscendone caratteristiche, risorse e potenzialità vere; un progetto veramente comprensoriale, che diventa credibile solo se supportato da veri studi di fattibilità».


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