Tutela della costa di Santa Teresa, inviate le risposte alla Regione: l'iter può ripartire
di Andrea Rifatto | 28/12/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 28/12/2024 | ATTUALITÀ
726 Lettori unici
L'arenile continua ad accorciarsi per l'erosione
Riparte alla Regione l’iter per avviare i lavori di protezione del litorale in erosione di Santa Teresa di Riva. Lo scorso agosto era stata concessa al Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico una sospensione dei termini per la procedura di valutazione di impatto ambientale, nell’ambito del Provvedimento autorizzatorio unico regionale che dovrà essere rilasciato dalla Commissione tecnica specialistica dell’Assessorato Territorio e Ambiente, e la scadenza era stata prorogata dal 30 luglio al 27 dicembre. Termine rispettato, visto che già nei giorni la società “Consorzio Ciro Menotti” di Ravenna, appaltatrice delle opere per 5,8 milioni di euro, ha consegnato la documentazione utile ad evadere l’integrazione documentale richiesta al Commissario di Governo Sergio Tumminello, che adesso l’ha inoltrata al Dipartimento dell’Ambiente-Servizio 1 Autorizzazioni e Valutazioni. Nei mesi scorsi la Cts ha stilato un parere istruttorio intermedio rilevando 13 criticità nel progetto, finanziato dalla Regione con 10,6 milioni di euro, chiedendo approfondimenti e integrazioni: ora il “Consorzio Ciro Menotti” ha trasmesso le risposte con tutti i chiarimenti, compresa la relazione di sintesi e i vari elaborati tecnici come la planimetria di cantierizzazione, il piano di prevenzione degli sversamenti accidentali, la relazione sui materiali (ossia sugli scogli che verranno utilizzati), il pianto ambientale di cantierizzazione, il raffronto planimetrico del progetto con il Pudm e il piano di monitoraggio ambientale. Questi mesi, infatti, sono stati necessari a condurre approfondimenti tecnici al fine di garantire la completezza e l’accuratezza della documentazione integrativa richiesta. L’intervento antierosione prevede la realizzazione di 14 pennelli in scogli lavici con una parte emersa inclinata a sud ed un’unghia soffolta, parallela alla battigia, rivolta a nord; 15 barriere in materiale sciolto, in misura del 30% di quello proveniente dall’escavo del torrente Savoca, di lunghezza variabile e con una gradino largo 12 metri e il ripascimento sulla spiaggia con 177.443 mc di sabbia proveniente dal torrente Savoca. Tra gli aspetti affrontati, nel corso di un incontro svoltosi l’1 agosto nel municipio di Santa Teresa di Riva, anche le modalità di consegna dei massi lavici in cantiere: gli ingegneri Antonio Pelle e Antonio Barbagallo della “Ciro Menotti” si sono espressi favorevolmente rispetto alla soluzione illustrata dal sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia, riservandosi di valutarla nella sua fattibilità, che prevede come i camion con i massi che escono dall’autostrada, superato il ponte sul torrente Pagliara, anzichè imboccare il lungomare furcese risalgano per pochi metri e accedano al torrente e da qui, tramite una pista, raggiungano la foce dove è individuato il punto di stoccaggio e poi con un motopontone vengano trasportati via mare per la loro collocazione a Santa Teresa di Riva. Adesso l’Assessorato Territorio e Ambiente avvierà una nuova consultazione del pubblico per chiudere la procedura di valutazione di impatto ambientale con il parere finale della Commissione tecnica specialistica e contestualmente si provvederà all’indizione della prima conferenza dei servizi.