Giovedì 21 Novembre 2024
Il sindaco, invitato ad avere la stessa posizione, ribadisce la linea sua e della Lega


Ucraina e profughi, polemica politica a Furci: "Va accolto chi fugge davvero dalla guerra"

di Andrea Rifatto | 19/03/2022 | ATTUALITÀ

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Francilia ha replicato in Consiglio a Mascena

Una condanna unanime verso la guerra, con l’auspicio che le ostilità cessino al più presto. Il Consiglio comunale di Furci Siculo, cittadina che ha già accolto alcuni profughi ucraini in fuga compresi minorenni, ha detto sì alla mozione per l’Ucraina, proposta dai consiglieri Manuela Cordaro e Salvatore Pino di maggioranza e Paolo Mascena e Rosaria Ucchino di minoranza, votata favorevolmente da tutta l’aula (assenti Giuseppe Lo Po, Violetta Ferraro e Agatino Pistone). Il documento impegna sindaco e giunta “a manifestare una ferma condanna per l’aggressione militare in atto e solidarietà e vicinanza alla popolazione colpita, a sostenere ogni atto assunto dal Governo italiano in accordo con gli altri paesi dell’Unione Europea e con la Nato, a invitare il Governo italiano ad attivare ogni sforzo e ogni canale diplomatico per porre fine all’attacco in corso”. Ma durante la discussione non sono mancate le polemiche. A scatenarle è stato l’intervento di Mascena, che ha innanzitutto chiesto perchè il documento sia stato firmato solo da quattro consiglieri, circostanza che potrebbe far pensare che la maggioranza sia spaccata: “Dal punto di vista politico bacchetto il sindaco e mi auguro che da oggi, da rappresentante del suo partito (Lega, ndc), veda di buon occhio anche gli arrivi di profughi di altre nazionalità - ha poi aggiunto - e abbia la stessa posizione così come per l’Ucraina, credo nel suo buon senso e mi auguro possa prendere una posizione più netta rispetto a quanto accaduto ultimamente”. 

Se a rispondere sulle firme è stato il presidente Carmelo Maccarrone, spiegando che per tempi tecnici non tutti hanno potuto sottoscrivere la mozione ma abbia rilevanza il voto finale in aula, sull’osservazione politica ha replicato lo stesso Francilia: “Dobbiamo dare un segnale di grande unità ma se si vuole speculare e fare strumentalizzazione politica ne prendo atto - ha detto il primo cittadino - la posizione mia e del mio partito è sempre stata nettissima, tutti coloro che scappano realmente dalla guerra devono essere accolti e ci devono essere le braccia aperte da parte dell’Italia, andare via da una nazione per motivi economici è tutt’altra cosa”. Va ricordato che anche chi arriva in Sicilia con i barconi, dopo il passaggio obbligato in Libia dove si rimane mesi o anni nei centri di detenzione, fugge ad esempio da Mali, Sudan, Eritrea, nazioni dilaniate da guerre civili, guerre vere, così come chi percorre la rotta balcanica in fuga da Afghanistan e Pakistan. Chi scappa dalla guerra ha il diritto di essere accolto e aiutato, indipendente da quanto il conflitto sia più o meno vicino a noi. Invece c’è chi insiste con un certo cinismo a fare assurde distinzioni, come il leader della Lega Matteo Salvini che riferendosi agli ucraini ha parlato di “profughi veri in fuga da una guerra vera a cui spalancare le porte, mentre spesso di parla di profughi finti e guerre finte". È forse una questione di colore della pelle? Chissà se la guerra in Ucraina cambierà la percezione dell’immigrazione.


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