Un anno di Lo Giudice sindaco tra eredità e paragoni: "Punto a superare De Luca”
di Andrea Rifatto | 07/08/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/08/2018 | ATTUALITÀ
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Il sindaco Danilo Lo Giudice
L’allievo punta a superare il maestro. Il sindaco di S. Teresa, Danilo Lo Giudice, un anno dopo l’elezione traccia il bilancio dei primi 12 mesi di governo e parte dal confronto con il suo predecessore e padre politico Cateno De Luca. Lo ha fatto ieri mattina in Consiglio comunale esponendo la sua prima relazione. “Questo primo anno non è stato sicuramente semplice perché era ed è inevitabile e scontato il paragone con la precedente gestione amministrativa, di cui facevo io stesso parte, ma che comunque ha avuto una guida forte e autorevole in Cateno De Luca - ha esordito il primo cittadino - ma ciò per me non è motivo di preoccupazione ma anzi di orgoglio e come ho sempre detto Cateno è Cateno così come Danilo e Danilo, con pregi e difetti che ognuno di noi ha ma accomunati entrambi dal grande amore per la nostra comunità. Sono certo che il mio carattere assai più pacato vi abbia in un certo qual modo fatto sentire la mancanza di quelle sortite a cui spesso Cateno ci aveva abituati ma posso garantirvi che a cambiare è stata solo la forma ma non la sostanza. Il paragone può essere solo uno sprone, uno stimolo per continuare a fare bene e a fare sempore meglio, puntando perchè no anche a superarlo in quelle che sono le sue capacità. Sono convinto che De Luca è sicuramenteorgoglioso di quello che siamo riusciti a fare in questo anno”. Poi per due ore ha illustrato all’Aula le 64 pagine della sua relazione, suddivisa in 7 parti: opere pubbliche finanziate e in corso di finanziamento, servizi municipali, rapporti con enti esterni, palazzo municipale, tributi locali e situazione economico-finanziaria, trasparenza amministrativa e partecipazione democratica, ordinaria amministrazione (riqualificazione urbana, tutela ambiente, rapporti con associazioni). Quasi tutti i finanziamenti sono ovviamente eredità della precedente amministrazione e tra quelle che vengono classificate come opere finanziate in questo anno anche qualche “intruso”, come la raccolta delle acque piovane nel quartiere Torrevarata, intervento a cui il Comune è stato obbligato dal Tribunale dopo un contenzioso con una famiglia e per il quale è stato acceso un mutuo da 534mila euro, utilizzato poi in parte, dopo una variante in corso d’opera, per rifare marciapiedi e illuminazione in via Roma e raccolta acque in via Sciascia, oppure il finanziamento per la riqualificazione dei campi da calcio e tennis, la cui istanza risale al 2011. Sullo svincolo autostradale più ombre che luci, visto che il sindaco Lo Giudice sostiene che sarà il Comune ad occuparsi della progettazione mentre nelle scorse settimane la Città metropolitana, che dovrebbe impegnare per l’opera le risorse del Masterplan, ha chiesto al Consorzio autostradale siciliano di bandire una gara di progettazione, considerato che al momento esiste solo uno studio di fattibilità e l’opera non rientra tra le priorità non essendo ancora neanche inserita nel Piano regionale trasporti. Nel capitolo “dipendenti comunali, vizi e virtù” Lo Giudice scrive (pagine 41-42) che “la gestione del personale non ha subito grandi stravolgimenti, considerato che già nel quinquennio precedente avevamo intrapreso un percorso imponente di riqualificazione e riallocazione del personale, che oggi ci consente di avere una struttura rodata che funziona in maniera ottimale, a parte qualche disfunzione legata al comportamento del singolo dipendente che va corretto e sul quale non si possono avere tentennamenti. Più volte ho evitato atteggiamenti eclatanti nel mettere alla berlina chi non svolge il suo ruolo in modo ottimale perché preferisco ‘lavare in casa i panni sporchi’ – scrive il sindaco – ma non sono mancati gli scontri, talvolta anche accesi, al fine di garantire servizi alla comunità. Nel periodo estivo mi era stata chiesta mezz’ora di tolleranza in entrata e in uscita, che avevo concesso ritenendola funzionale per un migliore andamento della macchina amministrativa, ma ahimè dopo pochi giorni sono stato costretto a revocarla perché ciò che doveva essere un’eccezione era diventato regola. Mi piace avere con tutti un buon rapporto ma allo stesso tempo ognuno deve avere la capacità di stare al suo posto, nel rispetto dei ruoli assegnati – conclude il primo cittadino – perché tutti siamo utili ma nessun è indispensabile”.