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Un Comune unico per la Riviera Jonica
di Gianluca Santisi | 27/05/2014 | ATTUALITÀ
di Gianluca Santisi | 27/05/2014 | ATTUALITÀ
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Un'immagine della Riviera Jonica
Un Comune unico da Capo Alì a Capo Sant'Alessio. Un'idea di cui si parla da anni, ma di cui adesso si comincia a discutere ufficialmente anche negli ambienti politici. La proposta viene da uno dei centri più piccoli del comprensorio jonico, Casalvecchio, ed è stata formulata dalla minoranza consiliare a seguito di una riunione allargata anche a sostenitori e simpatizzanti del gruppo "Competenza e Serietà", che prese parte alle ultime elezioni amministrative del 2013. «Dopo ampia e proficua discussione - si legge in una nota dei consiglieri Giovanni Santoro, Maria Antonia Smiroldo, Concetto Crisafulli e Marcella Russo - si comunica l'appoggio incondizionato all'iniziativa del consigliere Marcella Russo di invitare il sindaco Marco Saetti ad avviare l'iter per una proposta di creazione di un unico Comune che comprenda i paesi tra i due Capi». Mettere insieme più comuni per razionalizzare i servizi, diminuire le spese e aumentare il potere di rappresentanza è un pallino del sindaco di S. Teresa, Cateno De Luca, il quale qualche settimana fa aveva incontrato i colleghi della Val d'Agrò per proporre loro la creazione di un unico ente.
Secondo l'opposizione consiliare «solo una politica consortile di ampio respiro in tutti i settori può costituire sicuro sviluppo per i piccoli Comuni, che diversamente, visto l'andazzo della politica regionale e nazionale saranno col tempo destinati a scomparire o nella migliore delle ipotesi accorpati a liberi consorzi con più di 180mila abitanti o a città Metropolitane».
La minoranza non nasconde dubbi e incertezze comuni a tanti altri piccoli centri. «Quale ruolo avrebbero i nostri comuni nelle decisioni che contano? - si chiedono Santoro, Smiroldo, Crisafulli e Russo -. Sicuramente non riuscirebbero ad avere la forza per ottenere finanziamenti per lavori intercomunali, come viabilità, accorpamenti di polizia municipale, servizi scolastici, socio sanitari e sportivi. Insomma di tutto quello che oggi i cittadini hanno bisogno: si pensi, per esempio, al collegamento verso la basilica di San Pietro, al collegamento Jonio-Tirreno, al collegamento tra i comuni montani che in 50 anni non si è riusciti a realizzare. Con l'accorpamento dei Comuni si avranno molte più possibilità».