Giovedì 21 Novembre 2024
Grazie a due eventi il Club Letojanni-Valle d’Agrò ha raccolto fondi per i bambini


"Un vaccino, una vita": i Lions in campo per la lotta al morbillo

di Redazione | 07/01/2015 | ATTUALITÀ

2719 Lettori unici | Commenti 1

Nel periodo delle festività natalizie il Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò, di cui è presidente Ketty Tamà, ha promosso una campagna di raccolti fondi a sostegno del progetto “One shot one life”, iniziativa del Lions Clubs International Foundation (Lcif) per le vaccinazioni contro il morbillo dei bambini dei paesi in via di sviluppo. Una malattia altamente contagiosa e letale, che può essere prevenuta con un vaccino sicuro e poco costoso, che in base ai dati dell’Oms uccide circa 430 persone al giorno e, indebolendo il sistema immunitario, rende i minori più vulnerabili ad altre patologie. Il primo evento organizzato dai soci Lions è stata una tombolata per gli anziani, svoltasi nel centro sociale del comune di Limina, mentre nei locali della chiesa di S. Rosalia della frazione Rina di Savoca si è tenuto il concerto "Un canto di Natale per gli Ultimi della Terra”, eseguito dall'associazione “Santa Maria di Portosalvo” di Santa Teresa di Riva. In entrambe le occasioni, dopo aver sensibilizzato i partecipanti sulle problematiche relative agli effetti della malattia sui bambini, soprattutto su quanti vivono in Paesi disagiati, si è avuto un ottimo riscontro sia in merito alla partecipazione che alle donazioni effettuate. La raccolta complessiva delle donazioni per la campagna “One shot one life”, un vaccino una vita, è stata di 325 euro, che equivalgono a 325 vaccini e dunque 325 vite di minori salvate. Le somme sono già state versate dal Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò nella casse della Fondazione. 

Più informazioni: lions letojanni valle d'agrò  


COMMENTI

Pippo Sturiale | il 08/01/2015 alle 08:42:36

Certamente, se al mondo si spendesse un decimo di quanto si spende per le guerre diffuse su tutta la terra per combattere la fame nel mondo ... allora si che i bambini del terzo mondo (e non solo!) sarebbero meno "vulnerabili ad altre patologie"! La lotta contro tutte le guerre, la fine del commercio degli armamenti (è l'industria più florida e con finanziamenti per la ricerca più elevati!), porre un limite all'accumulazione delle ricchezze per favorirne una più equa distribuzione sono queste le cose da fare ... ma è più semplice fare l'elemosina: si tacitano le nostre coscienze! L'elemosina ci sta pure, ma deve essere una necessità temoranea ... invece il nostro sistema scientificamente produce sempre più povertà ... e pochi ricchi che vogliono dominare il mondo. Sarebbe spontaneo dire che, se proprio una guerra vogliamo fare per smaltire gli armamenti appunto, che l'ultima guerra sia contro di loro, contro l'ingiustizia sociale ... ma che sia l'ultima!!

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