Unione dei Comuni, i sindaci respingono le dimissioni di Saetti: "Non sono convinto..."
di Andrea Rifatto | 15/01/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 15/01/2024 | ATTUALITÀ
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L'assemblea dei sindaci riunita a Pagliara
Dimissioni respinte con l’impegno a fare di più e meglio. L’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani boccia la decisione del presidente Marco Saetti di dimettersi a sei mesi dalla sua elezione e promette di cambiare rotta lavorando seriamente per lo sviluppo comprensoriale. Sabato pomeriggio all’assemblea nella sede di Pagliara si sono presentati i sindaci Davide Paratore (Antillo), Concetto Orlando (Roccafiorita), Matteo Francilia (Furci Siculo), Massimo Stracuzzi (Savoca), Bruno Miliadò (Forza d’Agrò), Sebastiano Gugliotta (Pagliara) e il vicesindaco Domenico Saglimbeni (Limina), mentre erano assenti i rappresentanti di Roccalumera, Sant’Alessio Siculo e Mandanici. Unanime la decisione di respingere le dimissioni di Saetti, che formalmente non le aveva ancora presentate per rispetto dei colleghi prima del confronto: il presidente ne ha preso atto ringraziando i sindaci, dicendosi però non convinto che la situazione possa cambiare e riservandosi di depositarle in forma scritta. “Quando sono stato eletto ho fatto presenti le pendenze economiche dei Comuni, la volontà di ampliare i servizi associati e le nuove prospettive - ha detto Marco Saetti nel suo intervento - ma mi sono ritrovato a dover continuamente bussare alla porta per chiedere i pagamenti: capisco le difficoltà ma gli impegni vanno rispettati. Aderire all’Unione è stata una libera scelta e bisogna onorarla, i servizi associati la rafforzano e fanno ottenere più contributi dalla Regione, non bisogna dire o no per far contento il presidente di turno, ma per andare avanti o meno”. Nel suo mandato il sindaco di Casalvecchio Siculo ha tentato di unificare servizi come Polizia locale, redazione buste paga dipendenti, assistente sociale, Ufficio tecnico, ma spesso non ha ricevuto neanche risposta dai Comuni, come nel caso delle bici elettriche il cui acquisto è stato finanziato al centro casalvetino e che ha proposto di utilizzare anche negli altri paesi tramite un protocollo. Il Contratto di fiume e di costa, con 81 milioni di euro di progetti proposti alla Regione, è stato uno degli obiettivi centrati dall’attuale presidenza, a dimostrazione che se c’è la volontà si possono tagliare anche altri traguardi: “Dobbiamo guardare al futuro che lo vogliamo o no - ha sottolineato Saetti - non mi interessa questo gioco di retroguardia. Il problema non sono le mie dimissioni, ma se vogliamo continuare con questa l’Unione, che così non ha senso. Sono disponibile a lavorare per lo sviluppo del territorio al di fuori di qualunque ruolo o carica, ma la verità è che a questi strumenti nuovi non ci crediamo, siamo abituati a volere il risultato subito”. Tutti i sindaci hanno riconosciuto l’ottimo lavoro del presidente Saetti: “Saldiamo tutte le pendenze dei Comuni entro il 15 febbraio, a dimostrazione della volontà di cambiare passo - ha detto Francilia - toccherebbe a me la prossima presidenza ma se bisogna continuare così non ha senso, meglio chiudere. Se un presidente deve portare avanti il proprio lavoro a mio avviso può rimanere in carica pure due o tre anni”. Per Paratore “ci sono difficoltà ma anche negligenze da parte di noi sindaci, che sentiamo l’Unione distante anni luce, ma con le dimissioni non risolviamo problema e con l’impegno di tutti noi possiamo migliorare”, così come gli altri colleghi amministratori hanno concordato sui risultati raggiunti dal presidente Marco Saetti e sulla necessità di cambiare registro, altrimenti l’Unione dei Comuni può anche festeggiare i suoi vent’anni e poi sciogliersi.