Vecchio binario, l'Unione chiede una proposta unitaria ma i Comuni hanno idee diverse
di Andrea Rifatto | 07/11/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/11/2022 | ATTUALITÀ
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La seduta del Consiglio a Sant'Alessio
Qual futuro per l’attuale tracciato ferroviario, che nei prossimi anni verrà soppiantato dal doppio binario? Ne ha discusso il Consiglio dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, riunito a Sant’Alessio Siculo, votando all’unanimità (presenti 12 consiglieri su 22) un atto di indirizzo proposto dalla presidente Noemi Palella che impegna presidente e giunta dell’Unione ad intraprendere iniziative unitarie che possano risultare vantaggiose per l’intero comprensorio jonico. “I paesi dell’Unione interessati sono Savoca, Forza d’Agrò, Sant’Alessio Siculo, Furci Siculo e Roccalumera - ha ricordato Palella - ed è opportuna un’azione comune per creare sul binario unico un’alternativa utile a tutti. Se ciascun ente fa proposte diverse, non ci può essere unità d’intenti”. Per il presidente Concetto Orlando “l’attuale tracciato ferroviario va mantenuto come metroferrovia leggera per consentire di raggiungere la nuova stazione, non è fattibile una strada con i requisiti richiesti oggi”. Per altri potrebbe nascere una linea ferroviaria turistica, una pista ciclabile o parcheggi. In questi anni comuni come Sant’Alessio Siculo, Furci Siculo, Alì Terme, Itala e Scaletta Zanclea hanno già manifestato la proposta di creare una strada alternativa, mentre Santa Teresa di Riva e Forza d’Agrò vorrebbero mantenere il binario per collegamenti locali. Dunque soluzioni opposte. Ma in ogni caso bisognerà fare i conti con Rete Ferroviaria Italiana, proprietaria della linea a cui spetterà l’ultima parola. L’Osservatorio Ambientale “Tratta ferroviaria Giampilieri-Fiumefreddo” del Ministero dell’Ambiente aveva proposto, in sede di conferenza di servizi dei lavori del doppio binario, di utilizzare la linea attuale per una formidabile occasione di riqualificazione, sia del rapporto con il mare che con il paesaggio e con gli spazi urbani, realizzando un percorso ciclo-pedonale, una greenway che collegando i piccoli centri in una rete di mobilità lenta, si inserisce nel più ampio progetto della “Ciclovia Magna Grecia”, nonché di altri importanti progetti in corso, allineando la Sicilia agli standard di qualità e di mobilità sostenibile europei. In quest’ottica le stazioni esistenti non andrebbero demolite, ma riqualificate, costituendo punti di servizio dell'infrastruttura lineare, al pari ad esempio delle “vias verdes” spagnole, con creazione di posti di lavoro e indotto economico. L’interlocuzione tra le amministrazioni locali sarà dunque fondamentale e l’Unione dei Comuni potrebbe giocare un ruolo importante, anche se il suo territorio è ristretto rispetto all’intero comprensorio jonico.