Sabato 23 Novembre 2024
La struttura di Sant'Alessio Siculo rilevata da una società romana dopo il fallimento


Venduto all'asta l'hotel Capo dei Greci: i nuovi proprietari arrivano da Cipro e Israele

di Andrea Rifatto | 01/04/2024 | ATTUALITÀ

24019 Lettori unici | Commenti 1

La struttura alberghiera e l'imprenditore Yaniv Medalsy

Un’asta durata due anni con cinque tentativi falliti, ma il sesto è stato quello decisivo che ha permesso di concludere l’operazione. È andata a buon fine il 27 marzo la vendita dell’hotel Capo dei Greci di Sant’Alessio Siculo, imponente complesso alberghiero 4 stelle incastonato tra il mare e la collina al confine con Forza d’Agrò e a pochi passi da Taormina. Ad aggiudicarsi all’asta l’intera azienda “Capo dei Greci Taormina Coast-Resort Hotel & Spa”, che comprende la proprietà della prestigiosa struttura ricettiva, gli arredi, i beni strumentali e l’avviamento, è stata la società immobiliare “Rocca Scala Srl” di Roma, costituita lo scorso settembre con un capitale sociale di 10mila euro e di proprietà per il 99% della “Rosey Holdings Ltd” con sede a Cipro e per il restante 1% della romana “Omnam Italy Srl”, gruppo immobiliare internazionale con sede principale a Londra; amministratore unico di “Rocca Scala Srl” è Yaniv Medalsy, 42enne israeliano, country manager Italia e responsabile delle attività operative di “Omnam”. L’affare è stato chiuso al prezzo di 12,5 milioni di euro, offerto sulla piattaforma di “Gobid International Auction Group”, gestore di vendite telematiche, dopo l’ultimo invito diramato il 21 settembre dall’avvocato Angelo Vitarelli, curatore fallimentare nominato dal Tribunale di Messina in seguito il fallimento della società “Albazzurra Hotel & Resort Srl”, guidata dall’avvocato Giuseppe Biondi di Biancavilla, proprietaria dei beni mobili e immobili dell’hotel Capo dei Greci. Il valore totale del complesso immobiliare, con impianti e aree esterne attrezzate, era stato valutato nel 2021 in 32 milioni di euro, prezzo di partenza della vendita all’asta sceso progressivamente fino all’ultimo tentativo dei mesi scorsi. 

"La mia gestione si conclude con la vendita - commenta l’avvocato Vitarelli - dopo aver evitato vari tentativi di acquisto dell’hotel con una totale svalutazione del suo prezzo. Ho dovuto fronteggiare una massa spaventosa di avvoltoi ma l’operazione di valorizzare l’azienda è andata a buon fine, considerato che la nostra economia è gravemente dissestata e non è un ottimo periodo per il settore alberghiero. Il Capo dei Greci ha lavorato regolarmente nel 2022 e 2023 con ottimi successi commerciali che hanno permesso di risollevarlo dalla condizione semi-tragica in cui era caduto alla fine del periodo Covid, abbiamo effettuato anche lavori di sistemazione per rilanciare il complesso, sarebbe stato in grado di rimanere aperto anche nella stagione 2024 ma l’acquirente ha preferito chiuderlo per ristrutturarlo profondamente”. Il fallimento della società “Albazzurra” era stato dichiarato a fine 2018 per un debito di circa 55 milioni di euro, legato soprattutto alle ipoteche con le banche risalenti all’epoca della costruzione dell’albergo oltre a debiti con l’Erario, con il Comune per il mancato pagamento di imposte locali e verso lavoratori e fornitori, dopo un concordato preventivo non andato a buon fine perchè la proprietà non è riuscita a sanare i debiti. Adesso i 12,5 milioni della vendita non consentiranno di soddisfare tutti i creditori: “Pagherò in parte le banche e la prededuzione del fallimento che hanno precedenza secondo legge - aggiunge Vitarelli - anche il Comune di Sant’Alessio Siculo otterrà somme rilevanti per i crediti dei tributi locali, purtroppo non riceveranno soddisfazione lavoratori e fornitori perchè non ci sarà spazio”. Gli investitori stranieri trasformeranno molto probabilmente il complesso alberghiero in hotel di lusso e la struttura conoscerà così una nuova giovinezza, a 20 anni dalla sua apertura.


COMMENTI

Giuseppe Cacciola | il 01/04/2024 alle 18:39:18

Spero che si apra una discussione franca con i nuovi proprietari, perché quella bruttura dei pinnacoli di ferro sugli scoglio,per una piattaforma ormai non più praticabile è da smantellare, anzi so che il Sindaco aveva parlato con il curatore proprio per la sua rimozione e questi aveva dato ampia assicurazione sulla dismissione. Non vorrei che si tornasse indietro sull 'argomento non è pensabile violentare il paesaggio e la costa, d'altronde è operativo il piano per la tutela del paesaggio della regione Sicilia, su questo argomento speriamo di trovare interlocuzioni affidabili e ragionevoli.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.