Vita indipendente per i disabili, la Regione revoca il contributo al Distretto di Taormina
di Andrea Rifatto | 04/11/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/11/2023 | ATTUALITÀ
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Da restituire i 40mila euro già versati
Un progetto sperimentale per favorire l’inclusione nella società delle persone con disabilità, troppo spesso emarginate e lasciate ristrette in contesti familiari a volte difficili. Finalità che però non verranno mai raggiunte, perchè gli ambiziosi obiettivi sono rimasti sulla carta. L’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro ha infatti revocato ieri il contributo concesso nel 2015 al Distretto socio-sanitario 32 di Taormina per il progetto sperimentale “Vita indipendente 2014”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali insieme ad altri 13 interventi in tutta la Sicilia. Da Roma erano arrivati 80mila euro a valere sul contributo ministeriale, di cui 40mila euro liquidati nel 2016 dalla Regione come acconto del 50%, mentre altri 20.000 euro erano messi a disposizione come quota di cofinanziamento obbligatorio a carico del Distretto. Un progetto, dal costo totale di 100.000 euro, che doveva essere attuato e realizzato con un ente-organismo del Terzo settore, da individuare con un avviso del Comune di Taormina, capofila del Distretto socio-sanitario, e le manifestazioni di interesse sono state pubblicate ad agosto 2015 e ottobre 2017. Nel febbraio 2020 il Dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche sociali ha chiesto una attestazione della spesa totale e i documenti vincolanti per verificare la spesa effettuata, sollecitando le richieste a giugno e settembre dello stesso, fin quando il 22 settembre 2020 il Distretto 32 ha comunicato di non avere avviato il progetto approvato ed ammesso a contributo, evidenziando che le azioni progettuali non sono state realizzate. Così adesso il dirigente del Servizio 7 Fragilità e Povertà, Guglielmo Reale, ha firmato il decreto di revoca del finanziamento da 80mila euro per il progetto sperimentale “Vita indipendente”, disponendo l’accertamento in entrata dei 40mila euro già erogati nel 2016 e non spesi dal Distretto socio-sanitario di Taormina. Diverse le iniziative che erano previste nel piano approvato dall’organismo distrettuale, che opera su 24 comuni del comprensorio per una popolazione totale di oltre 58.000 persone. La metà delle risorse era destinata per l’istituzione di 13 borse lavoro da 481 euro lordi mensili ciascuna, per la durata massima di otto mesi (420 euro destinati al disabile e 61 euro all’ente del terzo settore per i costi di gestione) per far lavorare la persona diversamente abile e svolgere dunque un’attività; 20mila euro sarebbero serviti per 20 voucher economici del valore massimo di 1.000 euro ciascuno per i soggetti disabili in condizioni di gravità per l’acquisto di attrezzature telematiche allo scopo di favorire la comunicazione (comunicazione alternativa-aumentativa) e la gestione autonoma della vita in ambito domestico, mentre altri 30mila euro erano destinati ai contratti da siglare con i proprietari di appartamenti, con budget decrescenti, al fine di consentire di ospitare i disabili coinvolti d’intesa con le rispettive famiglie. Tutte soluzioni per coinvolgere direttamente gli utenti e i loro familiari, anche attraverso le loro rappresentanze associative, nel programma di intervento quali portatori di bisogni ma anche di risorse. Tutto rimasto desolatamente solo su carta.