"VoicEU", Taormina capofila di un progetto Ue contro l'euroscetticismo
08/03/2017 | ATTUALITÀ
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Primo appuntamento a Santiago de Compostela
Riflettere sulle cause che hanno portato alla crescita e alla sempre più estesa diffusione di sentimenti antieuropeisti, comprenderne le ragioni profonde e valutare possibili soluzioni attraverso lo scambio di esperienze, competenze e buone pratiche tra cittadini. È questo il filo conduttore che attraversa il Progetto “VoicEu”, promosso dal Comune di Taormina nell'ambito del Programma “Europe for citizens”. L'iniziativa prenderà ufficialmente il via il prossimo 12 marzo a Santiago de Compostela, in Spagna, grazie alla collaborazione in partenariato con la Xunta de Galicia, per il primo dei cinque meeting transnazionali che si svilupperanno nel corso dell'anno. Sono in agenda, infatti, altri quattro incontri: Taormina (dal 21 al 25 giugno prossimi), Sofia (Bulgaria), Tallin (Estonia) e Budapest (Ungheria), in date ancora da definire. “C'è la grande soddisfazione da parte del nostro Comune – spiega il vicesindaco di Taormina, Mario D'Agostino – per un progetto che affronta temi di straordinaria attualità. È importante che l'Italia, in questo contesto, faccia sentire la propria voce e il proprio pensiero. Questo progetto, inoltre, ha una grande valenza non solo perché unisce varie realtà europee ma può anche fare da apripista per future iniziative di cooperazione”. All'iniziativa hanno aderito ben sedici soggetti partner, in rappresentanza di Italia, Spagna, Romania, Portogallo, Slovacchia, Macedonia, Lituania, Lettonia, Ungheria, La prima delle cinque conferenze europee si svolgerà in Galizia dal 12 al 16 marzo. Sarà l'occasione per entrare subito nel vivo delle problematiche e riflettere sull'euroscetticismo, sui sentimenti che ne sono alla base e sulle conseguenze che questo fenomeno, ormai dilagante, può rappresentare per il futuro dell'UE. Una situazione aggravata dai sempre più consistenti flussi migratori che diventano bersagli principali di una rabbia sociale alimentata dalla crisi economica, dall'austerity e dagli alti tassi di disoccupazione. La nuova fase dell'integrazione europea porta con sé l'irruzione nel dibattito del tema dell'identità comune e degli effettivi legami che intercorrono tra cittadini e Unione, sempre più spesso percepita come inadeguata di fronte allo scenario attuale. La sfida è quella di creare un “racconto” dell'Europa antitetico alla consueta e tanto contestata visione economica e burocratica.
Serbia, Francia, Grecia, Estonia, Bulgaria e Croazia. L'obiettivo è quello di creare un legame forte e duraturo, scommettendo sul potenziale della messa in rete di municipalità e organizzazioni della società civile coinvolte per fondare uno strutturato rapporto di lungo termine e un'intensa cooperazione multisettoriale. “Le attività – aggiungono i progettisti europei Tino Celisi e Beatrice Briguglio – si svilupperanno attraverso conferenze tematiche, workshop interattivi, seminari e tavole rotonde che metteranno al centro del dibattito la voce e i bisogni dei cittadini, coinvolgendo in prima persona partner che hanno vissuto il processo di costruzione dell'Unione Europea, altri di più recente adesione e altri ancora che chiedono di farne parte, percependola come una grande opportunità”.