Lunedì 23 Dicembre 2024
Indagine su viaggi alla Bit e spese non giustificate. Coinvolto anche l’ex sindaco di Pagliara Di Bella


Agenzia di Sviluppo e Consorzi, 8 rinvii a giudizio per truffa e peculato

di Andrea Rifatto | 23/09/2015 | CRONACA

5022 Lettori unici | Commenti 1

L'Agenzia di Sviluppo aveva sede a Villa Ragno a S. Teresa

Si sarebbero appropriati di somme erogate dalla Regione Siciliana ai consorzi di sviluppo economico, sviluppo turistico, banda larga e olii utilizzandole per fini personali o per finalità del tutto estranee a quelle per le quali erano state stanziate. Con quest’accusa, formalizzata nei capi di imputazione di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e peculato, il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Messina, Maria Teresa Arena, ha rinviato a giudizio nell’udienza di ieri otto persone tra ex amministratori, consiglieri e impiegati della Società Valli Joniche dei Peloritani Spa, del Consorzio Sviluppo Economico Valli Joniche, del Consorzio sviluppo tecnologia internet su banda larga e del Consorzio per la gestione associata della tutela e della valorizzazione degli olii extravergini. Nell’inchiesta sono imputati a vario titolo l’ex sindaco di Pagliara Santi Di Bella, il sindaco di Castelbuono (Pa) Antonio Tumminello, Andrea Ceccio di Roccalumera, Vincenzo Faraone di Palermo, Giorgio Foti di Messina, Grazia Pappalardo di Furci Siculo, Vincenza Lucia Famulari di S. Teresa di Riva e Giuseppe Leonardi di Francavilla di Sicilia, difesi rispettivamente dagli avvocati Giuliano Saitta, Antonio Maiorana, Ferruccio Puzzello e Alberto Gullino, Marco Passalacqua, Filippo Brianni, Anna Scarcella e Carmelo Saitta, Carmelo Saitta, Massimo Cambria.

L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Liliana Todaro, partì in seguito ad un esposto presentato il 20 luglio 2011 alla Procura peloritana dall’allora capogruppo consiliare di minoranza al Comune di Pagliara, Domenico Prestipino, attuale sindaco della cittadina collinare e presidente dell’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani. Gli accertamenti svolti dalla polizia giudiziaria e dai carabinieri della stazione di Mandanici tra il novembre 2011 e il settembre 2014, oltre alle consulenze tecniche redatte su disposizione del pm, hanno portato la dott.ssa Todaro a chiedere il rinvio a giudizio per truffa e peculato a conclusione delle indagini preliminari. Ieri il gip Arena ha accolto le tesi del pubblico ministero ritenendo non vi siano le condizioni per il proscioglimento e ha disposto il rinvio a giudizio nell’udienza del 23 dicembre davanti alla Seconda Sezione penale.

Valli Joniche dei Peloritani Spa: contestate spese per 371mila euro
Nel mirino della Procura di Messina è finita l’Agenzia di Sviluppo Jonico-Peloritani, attivata nell’ambito della Società Valli Joniche dei Peloritani Spa, costituita dall’Unione dei Comuni nel novembre 2007 allo scopo di espletare attività strumentali al sostegno e allo sviluppo economico del territorio e alla valorizzazione delle risorse e della cultura locale. Ad Andrea Ceccio, Vincenzo Faraone, Giorgio Foti, Grazia Pappalardo, Vincenza Lucia Famulari e Giuseppe Leonardi viene contestato il peculato in concorso in quanto Ceccio nella qualità di presidente del Consiglio di amministrazione, Faraone e Foti nella qualità di consiglieri, Pappalardo, Famulari e Leonardi nella qualità di sindaci della società (quest’ultimi, secondo le indagini, omettendo di porre in essere qualunque atto di controllo sulla gestione) si sarebbero impossessati di somme concesse dalla Regione per finalità estranee a quelle per le quali erano state erogate. In particolare la Procura ha ricostruito l’appropriazione di 64mila 257 euro utilizzati per sagre e feste organizzate tra il 2008 e il 2009 a Pagliara, Roccalumera, Mandanici, Nizza di Sicilia e Messina; 127mila 517 euro per contributi a favore di terzi, di cui 64mila 867 non autorizzati, utilizzati per rimborso spese al Consorzio Limone Interdonato (48.560 euro), tinteggiatura e realizzazione impianto di videosorveglianza a Villa Ragno a S. Teresa (8.282), adesione al Consorzio Asi (4.125) ed altri 3mila 900 euro per eventi e manifestazioni.
Per la partecipazione alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, negli anni 2008 e 2009, la Società Valli Joniche dei Peloritani Spa spese 71mila 901 euro (40.516 nel 2008 e 31.385 nel 2009): nel mirino della Procura è finita la presenza nel capoluogo lombardo di persone di cui non era ben chiaro il ruolo, oltre a biglietti aerei, pernottamenti e acquisti vari. Altri 107mila 949 euro risultano come spese non giustificate, erogate tra il 2008 e il 2009 per viaggi, materiale pubblicitario e rimborsi spese. Un totale di 371mila 625 euro fuoriusciti dalle casse della Peloritani Spa tra il 2008 e il 2010. Preso atto del procedimento penale in corso, la Giunta dell’Unione dei Comuni, rappresentata dal presidente Domenico Prestipino, si è costituita parte civile nel processo, considerato che i fatti riportati nel rinvio a giudizio degli imputati hanno determinato per l’ente sovracomunale, che alla costituzione della Società Valli Joniche Spa versò una cauzione vincolata di 120mila euro come capitale sociale, un notevole pregiudizio sia economico che di immagine, visto che le somme stanziate dalla Regione furono utilizzate per scopi ben diversi da quanto prefissato. La difesa dell’Unione è stata affidata all’avvocato Carmelo Scillia.

Consorzio Sviluppo Valli Joniche, Internet su banda larga e Tutela olii: tre i coinvolti
L’indagine ha riguardato anche il Consorzio Sviluppo Economico Valli Joniche, il Consorzio sviluppo tecnologia internet su banda larga e il Consorzio per la gestione associata della tutela e della valorizzazione degli olii extravergini. In questo filone di indagine sono finiti l’ex sindaco di Pagliara, Santi Di Bella, Andrea Ceccio e Antonio Tumminello. Il reato di truffa aggravata viene contestato unicamente a Di Bella e Ceccio: secondo la Procura, nelle rispettive qualità di presidente e di segretario del Consorzio Sviluppo Economico Valli Joniche, omisero di rendicontare alla Regione due contributi da 571mila e 313mila euro, accreditati tra il 2008 e il 2009, creando un ufficio consortile con un segretario, un revisore dei conti e decine di addetti senza alcuna mansione, affidando la realizzazione degli scopi del Consorzio alla Società Valli Joniche dei Peloritani Spa, inducendo così in errore la Regione e procurandosi un indebito profitto derivante dai contributi concessi. L’ex primo cittadino di Pagliara è stato rinviato a giudizio anche per il reato di peculato, perché secondo i magistrati messinesi il 24 novembre 2008 si sarebbe appropriato senza giustificazione di 8mila 500 euro dalle casse del Consorzio Sviluppo Economico Valli Joniche, di cui ne era presidente. Nel maggio 2011, Di Bella e Tumminello, segretario del Consorzio, si sarebbero appropriati inoltre di 4mila 200 euro senza alcuna giustificazione. Di Bella come presidente e Tumminello e Ceccio come terzi beneficiari sono poi accusati di peculato perché tra marzo e maggio 2011 avrebbero intascato Tumminello 6mila 288 euro a titolo di compenso come segretario del Consorzio e Ceccio 4mila 536 euro quale tesoriere dell’organismo, entrambi con il compito di gestire e rendicontare un contributo da 171mila euro che in realtà non venne mai giustificato alla Regione, ponendo in essere, secondo gli inquirenti, un ingiusto profitto. Sempre per il medesimo capo di imputazione i tre vengono accusati di aver sottratto del Consorzio Sviluppo Economico altri 9mila 100 non giustificati nel maggio 2011 e altri  5mila 160 euro (3mila 144 Tumminello e 2mila 016 Ceccio) per incarichi di gestione di contributi regionali mai rendicontati.

Passando al Consorzio sviluppo tecnologia internet su banda larga, a Santi Di Bella e Andrea Ceccio viene contestata la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni in merito ad un contributo di 330mila euro stanziato dalla Regione che i due imputati, rispettivamente presidente e segretario, avrebbero impiegato per altri scopi. Di Bella e Tumminello, presidente e segretario del Consorzio banda larga, sono accusati poi di peculato per essersi appropriati, nel maggio 2011, di 5mila 200 euro relativi agli anni 2005 e 2006 senza giustificazione, mentre a Di Bella, Tumminello e Ceccio viene contestato nuovamente il peculato per l’erogazione di altri 5mila 160 (3mila 144 a Tumminello e 2mila 016 a Ceccio) per prestazioni inesistenti di rendicontazione di contributi regionali.

Anche nel Consorzio per la gestione associata della tutela e della valorizzazione degli olii extravergini gli inquirenti hanno rincontrato anomalie gestionali: Santi Di Bella, presidente dell’organismo, è imputato anche qui per peculato perché nel novembre 2008 si sarebbe appropriato di 4mila euro a titolo di spettanza dell’ufficio consortile, in assenza di giustificazione in quanto composto da personale senza qualifiche e mansioni. Lo stesso Di Bella e Antonio Tumminello, segretario del Consorzio, sono accusati di peculato per aver incassato nel maggio 2011 5mila 700 euro per gli anni 2005 e 2006, somme non giustificate per l’attività svolta e già liquidate in precedenza. Il Comune di Pagliara, capofila dei quattro consorzi, si è costituito parte civile affidando l'incarico all'avv. Carmelo Scillia. Gli imputati compariranno in udienza al Tribunale di Messina il prossimo 23 dicembre.

Più informazioni: sviluppo peloritani spa  


COMMENTI

ironia portami via | il 24/09/2015 alle 16:08:18

otimo ristorante st'agenzia a quanto pare.. quanti vi avrebbero mangiato?

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.