Alluvione di Scaletta e Giampilieri, condannati gli ex sindaci Briguglio e Buzzanca
di Redazione | 27/04/2016 | CRONACA
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Il territorio di Scaletta devastato dall'alluvione del 2009
Si è chiuso con due condanne e tredici assoluzioni il processo di primo grado per i 37 morti provocati dall'alluvione che il 1 ottobre 2009 devastò Giampilieri, Scaletta Zanclea e la zona a sud di Messina. Il giudice monocratico Massimiliano Micali ha letto stamane il suo verdetto nell’aula della Corte d’Assise: sei anni all'ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e sei anni per l'allora sindaco di Scaletta, Mario Briguglio, condannati entrambi per omicidio colposo plurimo con l’aggiunta dell’interdizione dalle cariche pubbliche per tre anni. Cade invece l'accusa di disastro colposo. La richiesta della Procura della Repubblica di Messina, formalizzata il 7 ottobre scorso, era di otto anni per Buzzanca e sette per Briguglio. Assolto con formula piena Salvatore Cocina, ex responsabile della Protezione civile regionale, per il quale l’accusa aveva chiesto la condanna più alta: 10 anni e 6 mesi di reclusione. Assolti anche l’ex commissario del Comune di Messina, Gaspare Sinatra; Antonino Savoca, autore di uno studio geologico tecnico; Alberto Pistorio, Giovanni Rago e Francesco Grasso, redattori del piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico relativo all’area territoriale tra il bacino del torrente Fiumedinisi e Capo Peloro; Giovanni Arnone e Tiziana Flora Lucchesi, dirigenti della Regione; Francesco Triolo, Salvatore Di Blasi, Giovanni Garufi, progettisti; Salvatore Cotone, geologo, e Giovanni Randazzo, autore della nota geologica a supporto dei lavori di ripristino della funzionalità idraulica dei torrenti Racinazzi, Divieto e Saponarà. Per le famiglie delle vittime il giudice Micali ha disposto le provvisionali e li ha ammessi al risarcimento, da stabilire in sede civile, che si aggira sui tre milioni di euro, a carico dei Comuni e della Presidenza del Consiglio. Non saranno risarcite invece le associazioni ambientaliste, visto che il disastro ambientale non è stato riconosciuto.