Arrestati nelle campagne di Antillo, condannati entrambi a quattro anni
di Andrea Rifatto | 01/10/2017 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 01/10/2017 | CRONACA
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Il fucile sequestrato e i condannati Rasconà (sopra) e Cacopardo
Sono stati condannati a quattro anni di reclusione, 5mila euro di multa ciascuno e interdizione dai pubblici uffici per cinque anni i due uomini arrestati a metà settembre nelle campagne di Antillo con l’accusa di detenzione abusiva di armi in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. In manette erano finiti Antonino Rasconà, 35 anni, originario di Fiumedinisi ma residente a Limina e da qualche tempo dimorante a Roccafiorita, e Mario Alfio Cacopardo, 47 anni, residente a Gallodoro, entrambi già noti alle Forze dell’ordine. A stabilire la pena è stato il giudice Massimiliano Micali della Prima Sezione penale del Tribunale di Messina. Dopo la sentenza Rasconà è stato condotto in carcere mentre Cacopardo ristreto ai domiciliari. I due furono sorpresi nelle campagne antillesi dai carabinieri della Compagnia di Taormina e dai militari dello Squadrone Carabinieri Eliportato "Cacciatori Sicilia”: alla vista dei militari dell’Arma dei Carabinieri, avevano opposto resistenza e si erano sbarazzati di un fucile con matricola abrasa e di diverse cartucce, provando a far perdere le loro tracce nel fitto bosco. Dopo gli arresti i carabinieri avevano rastrellato la zona con l’ausilio degli uomini dell’Arma delle Stazioni di Graniti, Limina e Antillo, ritrovando il fucile detenuto illegalmente ed il relativo munizionamento, che erano stati sottoposti a sequestro per essere analizzati dal Ris di Messina per capire se l’arma fosse stata utilizzata in altre circostanze per commettere reati. Nell’operazione sono stati impegnati 12 carabinieri della Compagnia taorminese e 8 "cacciatori".