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Assenteismo al Comune di Furci: chieste 44 condanne e 6 assoluzioni per i dipendenti
di Redazione | 09/10/2020 | CRONACA
di Redazione | 09/10/2020 | CRONACA
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L'ingresso del municipio di Furci
Chieste 44 condanne e 6 assoluzioni nel processo contro i “furbetti del cartellino” per i casi di assenteismo durante l’orario di lavoro al Comune di Furci. Al centro del processo, nei confronti di 50 dipendenti, i risultati di un'indagine condotta dalla Procura di Messina e dalla Polizia di Stato di Taormina. Il pubblico ministero Roberto Conte ha chiesto condanne che vanno da un minimo di un anno e due mesi fino ad un massimo di due anni e due mesi. Chieste anche sei assoluzioni totali e due parziali. A queste richieste si è associato il legale di parte civile del Comune, l’avvocato Alessandro Vaccaro. Il processo è iniziato nel novembre 2018 e i dipendenti sono accusati a vario titolo di truffa in concorso in danno di Ente pubblico e falsa attestazione della presenza in servizio mediante modalità fraudolente. Adesso sono cominciati gli interventi della difese, che proseguiranno nelle prossime udienze. A vario titolo l'accusa contesta la marcatura del badge marcatempo in orari non conformi all'effettiva presenza in servizio. Al vaglio del giudice monocratico Adriana Sciglio del Tribunale di Messina i risultati dell'operazione condotta dal Commissariato di Taormina nel 2016. Telecamere nascoste registrarono gli ingressi e le uscite dei dipendenti nel periodo compreso tra il 22 giugno e il 23 luglio 2015 e secondo l'accusa alcuni dipendenti arrivavano al lavoro per poi allontanarsi senza far risultare, tramite la marcatura del badge, la relativa assenza. L'accusa contesta inoltre che alcuni avrebbero affidato ad altri colleghi il proprio badge segnatempo per strisciarlo all'ingresso. L’inchiesta partì dopo la denuncia presentata alla Polizia di Stato di Taormina dall’ex sindaco Sebastiano Foti e sfociò nel blitz in municipio del 4 novembre 2016, quando vennero notificate 65 misure cautelari. Nel corso delle indagini 14 posizioni sono state poi archiviate. Le richieste dell'accusa: Francesco Foti 1 anno e 2 mesi; Domenica Venera Intelisano 1 anno e 2 mesi; Patrizia Santoro 1 anno e 2 mesi; Antonietta Interdonato 2 anni; Silvana Chillemi 2 anni; Domenico Gennaro 2 anni; Angelo Siti 1 anno e 9 mesi; Lucia Riggio 2 anni; Mariano Pino 1 anno e 2 mesi; Carmelina Gatto 1 anno e 2 mesi; Santa Lino 1 anno e 2 mesi; Antonio Carmelo Casale 1 anno e 3 mesi; Rosa Briguglio 1 anno e 7 mesi; Maria Briguglio 2 anni; Giovanni Spinella 1 anno e 2 mesi; Carmelo Caminiti 2 anni e 1 mese; Carmelo Briguglio 2 anni; Filippo Andò 2 anni; Fabio Casablanca 1 anno e 2 mesi; Rosaria Sgroi 1 anno e 4 mesi; Antonino Triolo 2 anni e 1 mese; Roberto Sturiale 2 anni; Carmelo Fasolo 1 anno e 10 mesi; Antonietta Briguglio 1 anno e 2 mesi; Agata Sturiale 1 anno e 2 mesi; Orazio Spadaro 1 anno e 2 mesi; Valentina Russo 1 anno e 2 mesi; Paul Manuli 1 anno e 3 mesi; Concetta Gugliotta, Monica Beatriz Foti 2 anni; Domenico Finocchio 1 anno e 2 mesi; Carmela Crisafulli 2 anni; Franco Cannavò 1 anno e 2 mesi; Antonella Bongiorno 1 anno e 2 mesi; Grazia Andronico 1 anno e 2 mesi; Maria Antonietta Toscano 2 anni e 1 mese; Maria Concetta Salicola 1 anno e 2 mesi; Nunziata Paccione 1 anno e 2 mesi; Francesca Inglese 1 anno e 2 mesi; Francesco Carpillo 1 anno e 2 mesi; Elisa Lombardo 1 anno e 3 mesi; Giovanna Interdonato 2 anni e 1 mese; Santi Rosario Briguglio 1 anno e 6 mesi; Basilio Bembale 1 anno e 2 mesi; Orazio Patanè 1 anno e 3 mesi. Il pm Conte ha chiesto l’assoluzione “perchè il fatto non sussiste” per Claudio Crisafulli, Domenico Spadaro, Giuseppe Garufi, Antonella Sebastiana Mauromicale, Concetta Gugliotta ed Horacio Elias Caminiti. Chieste assoluzioni parziali per Basilio Bembale e Orazio Spadaro.