Sabato 23 Novembre 2024
Bloccati agli imbarcaderi dopo lo sbarco. L'uomo era ricercato da aprile


Blitz a Messina, latitante di Pagliara arrestato con la compagna - VIDEO

16/01/2017 | CRONACA

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Ceccio e Caminiti (nei riquadri) sono finiti i carcere

É finita alle 2.30 di sabato la latitanza di Fabrizio Ceccio, pluripregiudicato di 44 anni nato a Messina ma originario di Pagliara, ricercato da aprile dello scorso anno allorquando si è reso irreperibile poiché colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione per delinquere finalizzata alle truffe, al riciclaggio ed alla ricettazione, emessa nell'ambito dell'operazione "Clone" del 2014 riguardante truffe e furti messi a segno nella zona jonica. I Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, comandati dal maggiore Paolo Leoncini, lo hanno bloccato agli imbarcaderi di Messina a bordo di una nave Caronte proveniente dalla Calabria, quando ormai era giunto ad un passo della costa messinese. Il blitz è stato fulmineo e non appena si è aperta la rampa del traghetto una decina di carabinieri sono letteralmente piombati addosso al ricercato e alla donna che viaggiava con lui, che non hanno avuto né il tempo di rendersi contro di cosa stesse accedendo né tantomeno modo di reagire. Il tutto di fronte agli occhi attoniti degli altri passeggeri. Ceccio, resosi conto di non poter sfuggire alla cattura, ha ammesso la sua identità ai militari, che nel frattempo lo hanno ammanettato, mentre la donna ha cercato di far credere di essere un’altra persona, fornendo generalità false e documenti contraffatti. Alla fine, però, anche la sua identità è stata accertata dai carabinieri: si tratta di Fortunata Caminiti, 48 anni di Mandanici, compagna del latitante e già nota alle Forze dell'ordine.

Fabrizio Ceccio, per un periodo residente a Roccalumera, si era creato una falsa identità pensando di poterla fare franca ma non è sfuggito ugualmente ai carabinieri, che seguivano i suoi movimenti ormai da mesi e aspettavano solo il momento più opportuno per assicurarlo alla giustizia. Intercettazioni ed estenuanti pedinamenti che avevano permesso di ricostruire nel dettaglio la vita del latitante, le sue abitudini e soprattutto la sua relazione con la 48enne. Al momento dell’arresto provenivano insieme da una località del Nord Italia ed immaginavano di aver ormai raggiunto la Sicilia. L’immediata perquisizione ha permesso di appurare come i due fossero entrambi armati di pistola con matricola abrasa, carica e con colpo in canna. Solo la bravura e la tempestività dell’intervento dei militari ha evitato eventuali reazioni rendendo impossibile l’utilizzo delle armi. Nella successiva perquisizione a bordo dell’auto sulla quale viaggiavano, una Bmw nera, sono stati trovati 60 proiettili dello stesso calibro delle armi sequestrate, ovvero una Beretta calibro 22 ed una Sig Sauer calibro 9, numerosi telefoni cellulari, documenti falsi e altro materiale adesso al vaglio degli inquirenti.

Per la coppia si sono spalancate le porte del carcere: i due sono stati infatti arrestati in flagranza di reato con la pesante accusa di porto abusivo di armi clandestine e munizioni. Nei confronti del Ceccio, inoltre, è stata data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare che pendeva sul suo conto ed alla quale per quasi un anno era riuscito a sottrarsi. Dopo le formalità di rito, il 44enne è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, mentre la donna presso quella di Catania Piazza Lanza, a disposizione dell’autorità giudiziaria.


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