Sabato 23 Novembre 2024
L'imprenditore di S. Alessio estraneo ai fatti. La Procura ricorre contro il dissequestro


"Case fantasma", Salvatore Cucuzzella assolto dall’accusa di evasione fiscale

di Andrea Rifatto | 07/07/2019 | CRONACA

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È arrivata una sentenza di assoluzione per l’imprenditore Salvatore Cucuzzella di Sant’Alessio al termine del processo di primo grado nato dall’operazione “Case Fantasma”, l’inchiesta della Guardia di Finanza di Taormina che a novembre 2016 portò agli arresti domiciliari i fratelli Giovanni e Salvatore Cucuzzella, imprenditori alessesi attivi con l’azienda Gruppo Cucuzzella Srl nel settore del commercio di materiali edili e di Gioacchino Scattareggia, imprenditore di Spadafora specializzato nel settore della carpenteria metallica. Venerdì sera il giudice monocratico della Prima Sezione penale Maria Giuseppa Scolaro lo ha assolto per non aver commesso il fatto dalle accuse di evasione fiscale e false fatturazioni. Salvatore Cucuzzella, 35 anni, difeso dall’avvocato Fabio Di Cara, aveva scelto il rito ordinario, a differenza del fratello Giovanni e di Scattareggia, che a dicembre in abbreviato sono stati condannati dal Gip Salvatore Mastroeni rispettivamente a due anni e mezzo e ad un anno e quattro mesi (pena sospesa). In quell'occasione Mastroeni aveva disposto anche la revoca del sequestro della società e dei beni a Giovanni Cucuzzella effettuato tre anni fa dalle Fiamme gialle, decisione che a marzo la Procura generale ha impugnato presentando ricorso davanti la Cassazione.

L’inchiesta prese il via dopo una verifica fiscale della Finanza eseguita nei confronti dell'impresa Lo Giudice Costruzioni Srl di Mongiuffi Melia, che permisero di scoprire un giro di false fatturazioni, poste in essere tra cinque aziende della provincia attive nel settore edile dietro le quali, secondo gli inquirenti, vi era come reale titolare e gestore sempre Giovanni Cucuzzella, che durante il processo ha in parte confermato di aver realizzato movimentazioni ardite per salvare la sua azienda. In alcuni casi le fatture venivano letteralmente “autoprodotte” dagli indagati, che le intestavano a soggetti inconsapevoli che avevano già cessato l’attività da anni. Un giro di false fatturazioni per 9 milioni di euro, per evadere Iva e imposte sui redditi per oltre 2 milioni. Sotto sequestro erano finiti beni immobili situati nei comuni di Messina, S. Teresa, Spadafora, Mongiuffi Melia, alcuni rapporti bancari e postali e quote di partecipazione, pari complessivamente al 74,58%, del capitale sociale della Gruppo Cucuzzella Srl. Salvatore Cucuzzella, al termine del dibattimento, è stato ritenuto estraneo a tutto ciò.


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