Venerdì 03 Maggio 2024
Ad una settimana dagli interrogatori di garanzia il quadro delle accuse resta immutato


Cricca degli incidenti, gli arrestati rimangono ai domiciliari: il Gip respinge le istanze

di Andrea Rifatto | 21/12/2021 | CRONACA

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Adesso dovrà pronunciarsi il Riesame

Rimangono ai domiciliari i sette arrestati nell’ambito dell’inchiesta sulla “cricca degli incidenti”. Il Gip Maria Militello, ad una settimana dagli interrogatori di garanzia, ha rigettato ieri le istanze degli avvocati difensori, ritenendo che il quadro accusatorio non sia mutato in maniera tale da consentire la revoca o l’attenuazione delle misure cautelari, emesse il 2 dicembre ed eseguite dai Carabinieri una settimana dopo. Ai domiciliari restano dunque Antonino Triolo, 63 anni, indagato quale comandante della Polizia metropolitana di Messina; Alessandro Molteni, 52 anni, comandante della Polizia locale di Letojanni; Santo Triglia, 57 anni, ispettore capo dei Vigili letojannesi; Elisa Molteni, 25 anni, figlia del comandante; Gaetana Cardile, 47 anni, moglie di Triglia; Antonino Navarria, 50 anni, amministratore della “Sos Strade Srl” di Mascalucia e Andrea Lo Conti, 40 anni, titolare della ditta “La Car” di Santa Teresa di Riva. I legali dei sette indagati hanno già presentato istanza al Tribunale del Riesame contro la decisione del Gip, ritenendo che per i loro assistiti non vi sia la sussistenza delle esigenze cautelari. Attualmente Molteni, Triglia, Triolo, Navarria e Lo Conti sono sottoposti ai domiciliari con il divieto di comunicare con persone diverse da quelle con le quali convivono, mentre Cardile ed Elisa Molteni ai domiciliari in forma semplice.

Gli arresti sono stati disposti per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e contro il patrimonio e secondo il Gip sono state necessarie le misure cautelari in quanto “i pubblici ufficiali Molteni, Triolo e Triglia hanno asservito in modo stabile le loro funzioni pubbliche a finalità private, compromettendo la loro attività di pubblici funzionari e l’immagine dell’amministrazione cui erano preposti e la disinvoltura con la quale nel tempo gli indagati hanno commesso i reati, approfittando del ruolo ricoperto, e la professionalità acquisita nel tempo rendono oltremodo concreto il pericolo di reiterazione delittuosa, per cui solo una misura limitativa della libertà personale appare idonea a scongiurarlo. Analoghe considerazioni valgono per Navarria e Lo Conti - si legge nell’ordinanza di custodia - che in modo sistematico hanno raggiunto, con promesse, reali e altre utilità, i fini imprenditoriali preposti, certi di avere asserviti in modo stabile dei pubblici ufficiali che hanno fatto della funzione pubblica uno strumento per raggiungere i propri fini. Gli indagati, infatti, hanno potuto contare nel tempo su una rete di rapporti che ha consentito loro di perpetrate l’attività illecita, certi che i soggetti deputati ai controlli li avrebbero assecondati, essendo intranei alla compagine criminale. La Cardile e di Elisa Molteni si sono prodigate consapevolmente a fare da prestanome ai loro familiari, per fare raggiungere loro la controprestazione per il loro interessamento, sotto forma di utili della società”.

Più informazioni: cricca incidenti  


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