Lunedì 29 Aprile 2024
Rinviati a giudizio tutti gli imputati. Solo un Comune si è costituito parte civile


"Cricca degli incidenti", in undici a processo per associazione a delinquere e corruzione

di Andrea Rifatto | 28/02/2022 | CRONACA

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Gli ex comandanti Triolo e Molteni e l'ispettore Triglia

Vanno tutti a processo gli undici imputati dell’inchiesta sulla "cricca degli incidenti", emersa da un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Messina e dai Carabinieri della Compagnia di Taormina, avviata a seguito delle anomalie riscontrate dalla Stazione di Mongiuffi Melia, che contestano l’esistenza di una compagine criminale dedita alla corruzione nel settore degli appalti per il ripristino delle strade della zona jonica, dopo gli incidenti nei quali si verificavano sversamenti di liquidi e detriti oppure danni alla sede stradale o alle infrastrutture. Oggi, al termine dell’udienza preliminare, il gup Simona Finocchiaro del Tribunale di Messina ha deciso di rinviare a giudizio tutti i coinvolti, accogliendo in toto la richiesta depositata il 9 febbraio dal pubblico ministero Rosanna Casabona della Direzione Distrettuale Antimafia, che a metà gennaio aveva notificato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Il processo si aprirà il 20 aprile davanti la Sezione penale in composizione collegiale del Tribunale peloritano, con rito ordinario per tutti gli imputati. All’udienza di oggi, dove la Procura è stata rappresentata dal pm Francesca Bonanzinga, i legali difensori hanno sollevato alcune eccezioni di nullità della richiesta di rinvio a giudizio, che sono state però interamente rigettate dal gup. A costituirsi come parte civile il Comune di Letojanni, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Valentino, mentre il Comune di Santa Teresa di Riva e la Città metropolitana di Messina, individuate dal Tribunale come parti offese, non si sono costituiti. 

Dovranno affrontare il processo, quindi, l’ex comandante della Polizia metropolitana di Messina, Antonino Triolo, 63 anni; l’ex comandante della Polizia locale di Letojanni, Alessandro Molteni, 52 anni; l’ispettore Santo Triglia, 57 anni, in servizio alla Polizia locale di Letojanni; Elisa Molteni, 25 anni, figlia del comandante; Gaetana Cardile, 47 anni, moglie di Triglia; Antonino Navarria, 50 anni, amministratore della "Sos Strade Srl" di Mascalucia; Andrea Lo Conti, 40 anni, titolare della ditta "La Car" di Santa Teresa di Riva; Antonello Cosentino, 64 anni, dipendente dell’Ufficio tecnico del Comune di Santa Teresa di Riva; Filippo Cosentino, 30 anni, figlio di Antonello ed ex dipendente della “Sos Strade Srl”; Antonio Iantorno, 55enne di Torano Castello (Cosenza), amministratore di fatto della “Aelle Srl” e la società Sos Strade. Ad assisterli gli avvocati Carmelo Scillia, Antonio Scordo, Massimo Principato, Nicola Rendace, Nicola Agrelli, Carmelo Vinci, Luigi Latino, Carmelo Peluso, Salvatore Garufi e Gaetana Ortisi. Triolo, Molteni, Triglia, Lo Conti e Navarria si trovano agli arresti domiciliari dal 9 dicembre, giorno in cui è scattata l'operazione dell'Arma, mentre Cardile ed Elisa Molteni sono sottoposte all’obbligo di firma davanti ai Carabinieri. Antonello e Filippo Cosentino e Iantorno non sono stati destinatari di misure cautelari.

I reati contestati. Gli imputati devono rispondere di quattordici capi di accusa, a vario titolo e con partecipazioni differenti al presunto accordo delittuoso, per associazione a delinquere, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati o in autorizzazioni amministrative, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e fraudolento danneggiamento dei beni assicurati. L’associazione per delinquere viene contestata a Navarria e Molteni perchè "quali capi e promotori sollecitavano e gestivano gli interventi per il ripristino stradale sul territorio metropolitano di Messina, disponendo l’invio di collaboratori, sollecitando l’acquisizione dei dati dei soggetti responsabili per ottenere i risarcimenti, gestendo le pratiche di risarcimento per il tramite della El.Ta Service (società schermo utilizzata per veicolare le utilità illecite nascenti dal rapporto di corruttela in essere tra i due indagati), anche con l’ausilio di documentazione falsa redatta ad hoc"; a Triolo "quale organizzatore, ponendo la propria funzione al servizio del Navarria, contribuendo all’assegnazione degli interventi alla Sos Strade attraverso chiamata diretta nonostante la scadenza della convenzione, disponendo che il personale del comando di Polizia metropolitana (da lui diretto) redigesse gli atti necessari al risarcimento per le operazioni di bonifica e firmando moduli di intervento falsi in favore della Sos Strade". Triglia, Cardile, Lo Conti e i due Cosentino, secondo l’accusa, "partecipavano alla realizzazione del programma criminoso attraverso la capillare presenza sul territorio per gli interventi di bonifica anche in assenza di convenzione con gli enti territoriali interessati (Lo Conti e i Cosentino), la redazione e l’acquisizione di falsa documentazione necessaria alla definizione positiva delle pratiche di risarcimento (Triglia, Lo Conti, Cosentino Antonino), la redazione di atti falsi (Triglia, Cosentino Antonino), la gestione di pratiche di risarcimento ben sapendo che si trattava di pratiche gonfiate e, comunque, fondate su falsa documentazione ovvero su dichiarazioni artefatte (Cardile), la partecipazione al sistema corruttivo elaborato da Navarria e Molteni attraverso la Elta Service (Cardile e Triglia)".

In particolare Antonello Cosentino deve rispondere di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio perchè "quale pubblico ufficiale per l’asservimento delle qualità funzionali del pubblico funzionario e per il compimento di atti contrari al suo ufficio consistenti, tra l’altro, nell’agevolare l’intervento della Sos Strade per consentire alla società di avere il monopolio nel servizio di ripristino strade e di bonifica sul territorio di Santa Teresa; nell’attivarsi per ottenere in favore della società indicata i dati e i documenti necessari a consentire il recupero del compenso per il lavoro eseguito presso le compagnie assicurative dei veicoli che avevano causato i sinistri rendendosi altresì disponibile ad apporre una falsa firma in caso di diniego della sottoscrizione da parte degli uffici competenti; nel rivelare al Navarria notizie riservate sull’espletamento della gara in corso per la convenzione di ripristino e bonifica stradale a Santa Teresa; nel rendersi disponibile ad incontrare personalmente il Navarria fuori dall’orario di lavoro e dall’ufficio in occasione della gara indicata per suggerire allo stesso come procedere per ottenere l’aggiudicazione, riceveva da Navarria l’utilità consistente nell’assunzione in nero del figlio Filippo Cosentino, rimasto alle dipendenze della Sos Strade fino al novembre 2019”. A Navarria viene contestato di aver "offerto o comunque promesso a Cosentino Antonino, dipendente del Comune di Santa Teresa di Riva in servizio presso l’Ufficio tecnico comunale, e quindi pubblico ufficiale, l’utilità consistente nell’assunzione in nero del figlio Cosentino Filippo al fine di ottenere l’asservimento delle qualità funzionali degli stessi”. Il reato di corruzione viene contestato a Triolo anche per aver ricevuto da Navarria “varie utilità consistenti in regalie (quali una macchinetta da caffè, un telefono cellulare, mobili per l’ufficio) e la promessa di assunzione di una figlia attraverso un amico”.

Più informazioni: cricca incidenti  


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