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Derby Messina-Reggina, arrestate 12 persone - FOTO e VIDEO
01/06/2015 | CRONACA
01/06/2015 | CRONACA
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Salgono a 12 le persone arrestate dagli agenti della Digos e della Squadra Mobile di Messina in quanto ritenute responsabili dei violenti disordini scaturiti alla fine dell’incontro di calcio Messina-Reggina. Dopo i nove fermati nelle ore succesisve i tafferugli, ieri pomeriggio a finire in manette sono stati i messinesi Maurizio Pantò, 47 anni, e Vittorio Fobert, 28 anni, mentre stamattina i poliziotti hanno arrestato Marcandrea Bellopede, 31 anni. Gli ultimi soggetti individuati vanno ad aggiungersi a Gabriele Sottostanti, 27 anni; Massimiliano Turrisi, 22 anni; Domenico Messina, 28 anni; Davide Siracusa, 30 anni; Ivano Guglielmino, 34 anni; Gaetano Arcidiacono, 45 anni; Matteo Astuto, 27 anni; Domenico Ruggeri, 21 anni; Filippo Bonaccorso, 37 anni, tutti di Messina. Dovranno rispondere di lancio di materiale pericoloso, furto aggravato e lesioni, oltre che violenza e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa del processo per direttissima, i 12 sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari. Il 16enne S.O. è stato invece denunciato in stato di libertà Negli uffici della Questura gli investigatori ed i tecnici della Polizia scientifica hanno visionato decine di volte le immagini della partita per identificare e poi arrestare alcuni degli autori degli scontri con le forze dell’ordine. Durante il match i circa 200 uomini delle Forze dell’ordine erano riusciti ad evitare il contatto tra le due tifoserie e non si erano verificati problemi di ordine pubblico. Ma al termine dell’incontro, il cui esito è stato fatale per il Messina, un gruppo di tifosi peloritani presenti all’interno della Curva Sud ha cercato di introdursi all’interno del rettangolo di gioco tentando di aggredire i calciatori delle squadre in campo e gli addetti ai lavori. Poco prima molti soggetti della tifoseria messinese che occupava la Sud si erano resi responsabili del lancio di numerosi oggetti nel rettangolo di gioco (fumogeni, bottiglie di acqua). Nonostante le forze di polizia fossero schierate ai bordi delle barriere di recinzione, qualche tifoso riusciva però ad entrare in campo; tra questi, in particolare, Gabriele Sottostanti, che tenendo in mano una cintura con fibbia colpiva ripetutamente uno steward addetto ai servizi di vigilanza, che cadeva ferito a terra. Un gruppo consistente di supporter peloritani, con in mano bastoni, cinghie con fibbie di metallo e fumogeni, abbandonava poi la curva e si dirigeva lungo la strada arginale che costeggia l’impianto sportivo, con l’intenzione di entrare nell’area della Tribuna centrale con lo scopo evidente di aggredire qualche tifoso della Reggina. Poco dopo, infatti, gli stessi irrompevano nell’area interna che conduce alla tribuna centrale ma venivano fermati dagli agenti di polizia che riuscivano a chiudere il cancello di ingresso. Dopo essere stati respinti, si riversavano lungo la tangenziale che conduce al settore ospiti per cercare di aggredire i circa 700 tifosi della Reggina Calcio in attesa di esser scortati presso il porto di Tremestieri da dove avrebbero raggiunto Reggio Calabria. Non essendo riusciti a raggiungere l’opposta tifoseria, i tifosi di casa si dirigevano così verso l’area esterna della Curva Sud, con l’intenzione di entrare nell’area tecnica dell’impianto sportivo riservata agli addetti ai lavori, dove erano presenti anche le due squadre di calcio con la rispettiva dirigenza (uffici, spogliatoi dei calciatori). Tali tifosi, di cui alcuni travisati, cercavano di irrompere all’interno dell’area esterna della Sud ma venivano respinti da una squadra di agenti di polizia del Reparto Mobile. Nello stesso tempo partiva un fitto lancio di pietre, fumogeni e petardi all’indirizzo degli agenti, colpiti anche con catene e cinture. Negli scontri un agente di polizia del Reparto Mobile di Palermo veniva colpito al volto e al labbro inferiore riportando ferite giudicate guaribili in otto giorni. Altri due agenti di polizia riportavano lievi ferite a causa dell’esplosione di bombe carta senza, allo stato, ricorrere a cure mediche presso i locali nosocomi. Qualcuno degli aggressori riusciva anche a sottrarre lo sfollagente ad un poliziotto, successivamente recuperato nel corso dell’attività d’indagine svolta. Il bersaglio dei tifosi del Messima diveniva poi la tifoseria ospite, che nel frattempo veniva trasferita a bordo di pullman posti a disposizione dall’Azienda trasporti municipalizzata di Messina. Poco dopo, infatti, un gruppo composto da circa 40 tifosi si radunava lungo la Statale 114 presso l’imbocco del serpentone che conduce al porto di Tremestieri, ma venivano nuovamente respinti. Un ulteriore gruppo di tifosi messinesi, nascosti nel parcheggio dell’area di servizio di Tremestieri, riuscivano però a lanciare alcuni oggetti all’indirizzo dei pullman ove erano presenti i tifosi della Reggina, procurando danni al mezzo. Il video degli scontri e le foto degli arrestati