Sabato 27 Luglio 2024
Fanno discutere le motivazioni della Cassazione che ha annullato la condanna con rinvio


"Era stressato per il Covid": ora De Pace può evitare l'ergastolo per aver ucciso Lorena

di Andrea Rifatto | 22/07/2024 | CRONACA

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L'assassino Antonio De Pace

L’annullamento con rinvio della condanna all'ergastolo è limitato alla richiesta di valutazione delle attenuanti generiche, ma le motivazioni della Cassazione non posso che far discutere, suscitando aspre polemiche. La decisione della Suprema Corte di annullare con rinvio alla Corte d’assise d’appello di Messina, limitatamente all’applicabilità delle attenuanti generiche, la condanna all’ergastolo inflitta un anno fa al trentenne calabrese Antonio De Pace per per il femminicidio di Lorena Quaranta, la studentessa 27enne originaria di Favara uccisa il 31 marzo del 2020 a Furci Siculo, provoca numerose reazioni. Secondo la Cassazione “deve stimarsi che i giudici di merito non abbiano verificato se la specificità del contesto, il periodo Covid e la difficoltà di porvi rimedio costituiscano fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale” e “andava verificato se, data la specificità del contesto, possa, e in quale misura, ascriversi all'imputato di non avere efficacemente tentato di contrastare lo stato di angoscia del quale era preda e, parallelamente, se la fonte del disagio, evidentemente rappresentata dal sopraggiungere dell'emergenza pandemica con tutto ciò che essa ha determinato sulla vita di ciascuno e, quindi, anche dei protagonisti della vicenda, e, ancor più, la contingente difficoltà di porvi rimedio costituiscano fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale”. Adesso il processo tornerà alla Corte d'Assise d'appello di Messina, dove la Procura generale aveva peraltro già sollecitato la concessione delle attenuanti generiche. 

Sulla vicenda interviene il centro antiviolenza Una di noi, presieduto dall'avvocata Cettina Miasi. “La lettura delle motivazioni - scrive - ci lascia sgomente e fortemente allarmate per la tutela di tutte le donne come Lorena”. Critiche bipartisan sulla decisione della Cassazione anche da parte della politica: per il parlamentare di Fratelli d'Italia Alfredo Antoniozzi “ancora una volta la Cassazione, che pure rimane il presidio di legalità e di diritto, ci sorprende. La sentenza con la quale si annulla l'ergastolo all'assassino di Lorena Quaranta perché bisogna considerare lo stress da Covid francamente ci lascia esterrefatti”; per il collega Alessandro Urzì “l’applicazione di attenuanti, riconoscimenti di stati  'provvisori' di confusione personale e mentale: le cause di giustificazione per gli autori di brutali delitti di omicidio fioriscono nei pronunciamenti dei giudici italiani. Il rinvio alla Corte d'Assise d'Appello del giudizio verso l'assassino di una ragazza senza alcuna colpa fa riflettere e un po' anche indignare. Anche per la motivazione: considerare se lo stress da Covid possa giustificare l'attenuazione delle 'responsabilità penali'. E quindi possa cancellare l’ergastolo”. Per la presidente di Azione Mara Carfagna “sorprende e preoccupa la decisione della Cassazione, si apre la strada all'idea che sotto stress le responsabilità siano meno gravi, e questo è tanto più sconcertante in un caso di femminicidio e nel momento in cui siamo tutti d'accordo sulla necessità di assicurare a ogni livello maggiore protezione alle donne”. “Sembra impossibile che una sentenza della Cassazione consideri come attenuante di un femminicidio lo stress da Covid - dice Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera - così non si abbatterà mai l’infrastruttura ideologica e culturale del patriarcato che alimenta la violenza maschile sulle donne”.

Più informazioni: femminicidio furci  


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