False dichiarazioni per chiedere la residenza, denunciate cinque persone a Sant’Alessio
di Andrea Rifatto | 26/09/2022 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 26/09/2022 | CRONACA
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Le istanze sono state rigettate dal Comune
Avrebbero potuto partecipare alle elezioni, nonostante vivano stabilmente altrove, e magari ottenere anche dei benefici sul pagamento o l’esenzione dalle tasse. Per fare tutto ciò avevano deciso di provare a spostare la loro residenza, dichiarando di vivere in paese, ma il loro tentativo si è infranto contro le maglie della legge. Emergono nuovi casi di false dichiarazioni sulla residenza a Sant’Alessio Siculo, dove già negli anni scorsi ne sono stati scoperti otto poco prima delle elezioni amministrative del 2017 e altri due anni dopo. Adesso le persone beccate mentre provavano ad ingannare il Comune sono cinque, denunciate dai carabinieri della locale Stazione per il reato di falsa attestazione o dichiarazione ad un pubblico ufficiale sull’identità o su qualità personali proprie o di altri, punito dal Codice penale. Gli indagati sono quattro cittadini originari del Catanese e uno di Santa Teresa di Riva e tutti dovranno adesso rispondere delle accuse mosse nei loro confronti dinanzi alla Procura della Repubblica di Messina. I militari dell’Arma, ai comandi del luogotenente Vito Calì, sono risaliti ai cinque durante le costanti attività di consultazione delle richieste di trasferimento di residenza presentate in municipio e hanno scoperto che nei mesi scorsi, a ridosso delle elezioni amministrative di giugno, alcune di queste erano state respinte dall’Ufficio Anagrafe in quanto agli esiti degli accertamenti previsti per legge è risultato come gli “aspiranti alessesi” non risiedessero effettivamente a Sant’Alessio Siculo e non avessero dunque i requisiti richiesti dalla normativa in materia. I carabinieri, acquisita tutta la documentazione, hanno quindi proceduto a denunciare le false attestazioni di residenza al magistrato. Una cattiva consuetudine emersa già in passato, quando gli spostamenti anomali di residenze erano stati ricondotti alla volontà dei coinvolti di partecipare alle elezioni oppure a motivazioni di carattere fiscale, che avevano portato gli indagati a cercare di spostare la residenza, magari in seconde case, per avere dei benefici sul pagamento o l’esenzione dalle tasse, come quella sulla prima casa, dichiarando di avere l’abitazione principale dove invece risiedono solo per brevi periodi, soprattutto durante l’estate. Un escamotage che è costato varie denunce. Nelle scorse settimane il fenomeno delle false residenze è stato segnalato anche dal candidato sindaco sconfitto Giuseppe Riggio, che ha presentato un ricorso elettorale al Tar di Catania (verrà discusso il 20 ottobre) chiedendo l’annullamento delle elezioni del 12 giugno, perchè a suo dire risultano almeno 258 residenti fittizi in paese, di cui 154 si sono recati andati alle urne: di questi, 78 hanno ottenuto l’iscrizione nelle liste elettorali negli ultimi due anni e mezzo e 41 nei primi quattro mesi del 2022, quasi tutti provenienti da Catania e provincia. Un’anomalia che per l’opposizione viene ritenuta “la ragione preponderante e sicuramente più determinante della sconfitta”, perchè “per troppe volte le elezioni comunali sono state viziate dalla massiccia partecipazione al voto da parte di tante persone non aventi diritto alla residenza prima ancora che al voto”.